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Playoff NBA, la notte da sogno di Bobby Portis, l'idolo inatteso del Fiserv Forum

IL PROTAGONISTA
©Getty

Con Giannis Antetokounmpo fuori causa, i Milwaukee Bucks hanno schierato in quintetto Bobby Portis, ricevendone in cambio la sua miglior prestazione in carriera ai playoff alla sua prima da titolare in post-season. E il pubblico del Fiserv Forum lo ha osannato per tutta la partita, esaltandosi per ogni giornata di energia: "Venire qui è stata una delle migliori decisioni della mia carriera" ha detto dopo la gara, riflettendo sul suo tortuoso percorso fino a questo momento

Se tutto fosse andato come previsto, oggi con ogni probabilità Bobby Portis non giocherebbe per i Milwaukee Bucks. Anzi, visti come erano andati gli ultimi anni prima di sbarcare in Wisconsin, rimbalzando da una squadra all’altra senza lasciare il segno, forse non sarebbe neanche più in NBA. Se lo scambio per prendere Bogdan Bogdanovic dai Sacramento Kings si fosse concretizzato, difficilmente i Bucks avrebbero avuto la possibilità di offrire a Portis un contratto biennale da 7.4 milioni di dollari — e la storia di tutti i protagonisti in causa sarebbe stata molto diversa, basti solo pensare che Bogdanovic è oggi in campo contro i Bucks con la maglia degli Atlanta Hawks, segnando 13 triple nelle ultime due partite. Ma Milwaukee è riuscita a vincere gara-5 in maniera convincente scappando via subito a inizio gara, sfruttando la grande serata di Brook Lopez (33 punti, suo massimo in carriera ai playoff) e quelle sia di Khris Middleton che di Jrue Holiday. Il quarto giocatore sopra quota 20 per i padroni di casa non è stato Giannis Antetokounmpo, alle prese con un’iperestensione al ginocchio sinistro che mette in dubbio il suo rientro in campo, ma il suo sostituto Portis, che si è preso la bellezza di 20 tiri realizzandone 9, chiudendo con 22 punti (ovviamente il suo career high) nella sua prima partenza in quintetto della carriera ai playoff. E il pubblico del Fiserv Forum, che già cantava per lui “Boooobb-y Boooooobb-y” nel finale di gara-2, lo ha osannato per tutta sera, caricandolo ancora di più ed eleggendolo a idolo. "Questa è una città che lavora e io sono un giocatore che lavora" ha detto sui cori per lui.

"Venire qui è stata una delle migliori decisioni della mia carriera" ha poi ammesso dopo la partita in conferenza stampa. "Quando l’ho cominciata ci sono stati tanti alti e bassi, perché quando arrivi dal college — dove eri il miglior giocatore della squadra — è difficile adattarsi a una lega in cui non giochi mai. Mi sono un po’ perso, ma ho combattuto per arrivare in campo. Ho superato molte liti per farcela”. Il riferimento neanche troppo velato è alla più grande controversia della sua turbolenta carriera, la rissa con tanto di pugno (e sospensione per 8 partite) con cui ha rotto la mandibola al suo compagno di squadra a Chicago, Nikola Mirotic. Un altro che è passato da Milwaukee ma non è riuscito a rimanere, al contrario di Portis che — pur venendo tolto dalla rotazione in tre partite nella serie contro Brooklyn — è riuscito a ritagliarsi di nuovo il suo posto in campo. "È il viaggio ad aver reso tutto così dolce. Non c’è davvero prezzo per tutto questo. Ora mi sento in pace con me stesso e con la mia vita, la pandemia mi ha aiutato a prendermi il mio tempo, a stare con mia madre e a lavorare sul mio gioco. Mi sono preparato per questo, anche se ha comunque fatto male rimanere fuori. Quando Giannis si è fatto male, sapevo di dover salire di livello. Anche quando sono rimasto fuori con Brooklyn, non mi sono lamentato perché sapevo che il mio momento sarebbe arrivato. Ho messo la squadra al primo posto, e il merito è tutto dei miei compagni e dell’allenatore per aver continuato a darmi fiducia". Ora anche il Fiserv Forum è tutto per lui, e i Milwaukee Bucks sono a una sola vittoria di distanza dalle finali NBA.

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