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Mercato NBA, Damian Lillard resta? I Blazers sono convinti di sì: "Qui ha un impero"

MERCATO NBA
©Getty

Dal 2 agosto si aprirà il mercato degli scambi e uno dei nomi più in vista è quello di Damian Lillard, il cui futuro a Portland è stato più volte messo in dubbio. Ma la dirigenza dei Blazers è convinta che alla fine non se ne andrà: "Qui ha costruito un impero, ma dobbiamo muoverci come se avesse deciso di andarsene per fare in modo che non se ne vada"

Damian Lillard è attualmente impegnato con la nazionale americana, con la quale cercherà di conquistare l’oro alle Olimpiadi di Tokyo conquistando il primo vero trofeo della sua carriera. Ma il suo nome è sopratutto uno di quelli destinati a scaldare il mercato della NBA che comincerà dal prossimo 2 agosto, perché il modo in cui si è conclusa la stagione — con l’eliminazione al primo turno per mano dei Denver Nuggets privi di Jamal Murray — ha fatto perdere il sonno alla superstar dei Blazers, che non è convinta che abbia avuto lo stesso effetto sul resto della franchigia e in particolare la dirigenza. È uno dei tanti punti toccati da un pezzo di The Athletic sulla situazione legata a Lillard, che ha già avuto un paio di incontri faccia a faccia con il capo della dirigenza Neil Olshey per esprimere la sua netta opinione: voglio vincere il titolo e la squadra, per come è costruita attualmente, non può riuscirci, perciò datevi da fare. Un report della scorsa settimana era arrivato addirittura a suggerire che Lillard potesse chiedere di essere ceduto nell’ultimo incontro tenuto il 16 luglio a Las Vegas, alla presenza anche del nuovo allenatore Chauncey Billups, eventualità che poi non si è concretizzata. Ma è stato lo stesso Lillard a dire di non aver ancora preso una decisione definitiva sul suo futuro, lasciando intendere di aspettarsi dei decisi cambiamenti per avere attorno a sé una squadra migliore, anche perché si avvicina ai 31 anni.

È proprio da questo presupposto che si svilupperà la strategia dei Blazers. Lillard è sotto contratto ancora per almeno tre stagioni, perciò non c’è il rischio immediato che se ne vada a zero, e un dirigente della squadra parlando con Jason Quick (il giornalista di The Athletic che da anni segue i Blazers) ha detto che “Non penso che voglia andarsene, qui ha costruito un impero”. Allo stesso modo però anche lui è convinto che si debba procedere con la giusta urgenza: “Dobbiamo muoverci come se avesse deciso di andarsene, per fare in modo che non se ne vada”. Il tempo di agire è adesso e questa estate sarà fondamentale, anche se le vie per migliorare il roster di Portland non sono moltissime.

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Le tre strade: Draft, free agency e scambi (con CJ McCollum sul mercato?)

Una data importante per il futuro dei Blazers arriverà già la prossima settimana con il Draft. Portland ha già ceduto la sua scelta a Houston in cambio di Robert Covington e per questo non potrà scegliere al primo giro né al secondo (la sceltà è stata ceduta per Rodney Hood), ma diverse squadre hanno già chiamato offrendo la possibilità di una scelta tra le prime 14 per arrivare a CJ McCollum. Fino a questo momento però i Blazers non hanno accettato nessuna proposta, anche perché sono alla ricerca di giocatori pronti a vincere subito e non a prospetti da aspettare per uno o due anni, per quanto talentuosi.

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Dal 2 agosto poi i Blazers dovranno discutere i contratti dei free agent, e il primo obiettivo è quello di confermare Norman Powell per il quale è stato sacrificato un giovane come Gary Trent Jr. Il quintetto formato da Lillard, McCollum, Powell, Covington e Jusuf Nurkic ha avuto il quarto miglior differenziale su 100 possessi tra i quintetti base della scorsa stagione e nell’idea di Olshey rappresenterebbe la base attorno alla quale costruire una panchina del tutto nuova, formata da atleti in grado di marcare più ruoli (si fanno i nomi di Nic Batum, Tony Snell, Alex Burks, Bobby Portis, Reggie Bullock, Otto Porter e Torrey Craig) piuttosto che da realizzatori come Carmelo Anthony e Enes Kanter come accaduto nell’ultima stagione.

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Se ancora non dovesse bastare, però, i Blazers dovrebbero scendere a patti con l’idea di cedere McCollum per un giocatore in grado di essere la spalla ideale per Lillard. Ma quanto può valere McCollum sul mercato? Probabilmente non è abbastanza per arrivare a Ben Simmons di Philadelphia, per quanto i loro contratti siano praticamente identici. Olshey ha un grande rapporto di amicizia con Daryl Morey, capo della dirigenza dei Sixers, ma entrambi sentono la pressione di dover costruire una squadra da titolo e probabilmente scambiarsi McCollum e Simmons non risolverebbe i problemi di nessuno dei due. Eppure è una possibilità che rimane lì: se nessuno dei due dovesse trovare un’opzione migliore nei primi giorni del mercato, potrebbero tornare a parlarne per “smuovere le acque” e convincere i rispettivi giocatori di riferimento di aver provato a cambiare le cose. D’altronde i Blazers non possono fare altro: se vogliono convincere Lillard, devono muoversi e in fretta.

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