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NBA, chi è Luka Garza, il fenomeno al college che rischia di non essere scelto al Draft

NBA
©Getty

Ha vinto tutti i cinque principali premi di Giocatore dell'Anno NCAA dopo un'annata da senior che lo ha visto secondo miglior realizzatore di tutto il college basketball con la maglia degli Iowa Hawkeyes. Eppure nemmeno i suoi 24 punti a sera con il 44% da tre potrebbero valergli una chiamata al prossimo Draft NBA. Ecco cosa spaventa i GM della lega

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Il Draft, ovvero quel momento in cui la NBA apre le sue porte ai migliori giocatori del college (o del resto del mondo). Quasi sempre così, ma non proprio sempre. Perché altrimenti Luka Garza sarebbe atteso tra le prime tre chiamate del prossimo Draft e invece nelle previsioni degli esperti quelli più ottimisti lo vedono alla n°53, quasi al termine del secondo giro (ESPN) e quelli meno invece neppure scelto (NBADraft.net). Eppure difficile trovare un giocatore con un pedigree più ricco del prodotto di Iowa, votato all'unanimità giocatore dell'anno a livello NCAA (vuol dire che Garza ha fatto l'en-plein vincendo tutti i cinque principali premi assegnati a livello collegiale: il Naismith Award, il John R. Wooden Award, il premio assegnato da The Associated Press, quello della United States Basketball Writers Association e quello della National Association of Basketball Coaches. Un plebiscito, per un giocatore che nella sua annata da senior ha viaggiato oltre i 24 punti di media (2° in tutta la nazione) e che negli ultimi due anni si è portato a casa tanto il titolo di giocatore dell'anno della Big Ten che quello di capocannoniere della sua conference. Lo ha fatto tirando il 44% da tre punti, uno dei fondamentali che in NBA oggi viene visto con maggior favore, eppure né la sua mano morbida, né il suo ottimo gioco di piedi o l'ampio repertorio in post basso sembrano attrarre più di tanto i GM NBA, allarmati invece da una serie di "red flag" a cui sembrano prestare molta più attenzione. 

Cosa spaventa i GM NBA

Come prima cosa: l'età. Garza entrerebbe nella NBA (il condizionale è d'obbligo) a 22 anni, dopo 4 anni di college, quando negli ultimi 11 Draft la prima scelta assoluta è sempre stata un freshman, a testimonianza della tendenza NBA a investire sul potenziale. Potenziale che invece nel lungo di Iowa sembra essersi già pienamente realizzato a livello collegiale, senza molto altro "upside" che possa far pensare a una sua affermazione a livello NBA, dove la mancanza di rapidità e atletismo del giocatore degli Hawkeyes è vista come una condanna sul suo futuro. Scarso difensore, con poca capacità di creare gioco offensivamente, i 210 centimetri del prodotto di Washington D.C. rischiano così di andare ad allungare la lista di quei giocatori fortissimi al college ma mai in grado di ritagliarsi una carriera ad alto livello nella lega. E i nomi di alcuni giocatori che negli ultimi anni sono stati capaci, come Garza, di fare l'en-plein al loro ultimo anno collegiale senza poi lasciare troppo traccia di sé tra i pro è lungo: Tyler Hansbrough (North Carolina), Jimmer Fredette (BYU), Frank Mason III (Kansas) e la lista potrebbe continuare...

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