Il leader di Atlanta prova a dare una giustificazione alle quattro sconfitte dei suoi nelle ultime cinque gare, dopo un inizio positivo. "Oggi non siamo più i cacciatori ma le prede. E le motivazioni delle sfide di playoff sono diverse...". Parole che non piacciono particolarmente al suo allenatore, Nate McMillan
Gli Atlanta Hawks sono stati protagonisti di un bell'inizio di stagione - 3 vittorie nelle prime 4 gare disputate - e poi il crollo. Inatteso, forse anche inspiegabile, anche se una parziale giustificazione arriva - a sorpresa - dal leader degli stessi Hawks, Trae Young: "Si tratta solo di stagione regolare, e non voglio negarlo: è molto più noiosa dei playoff. Occorre trovare le motivazioni come se fossero gare di post-season", ammette Young, che avanza un'altra ipotesi sul difficile momento della sua squadra: "Cacciatori e prede: non siamo più i cacciatori, oggi siamo le prede", dice con riferimento al cambio di percezione attorno agli Hawks, l'anno scorso squadra sorpresa arrivata in finale a Est a fari spenti, quest'anno chiamata a confermarsi ma con i riflettori puntati fin dall'inizio. Intanto però 4 sconfitte nelle ultime 5 gare hanno cambiato l'umore in città.
Coach Nate McMillan è il primo a non aver per niente gradito alcuni dettagli nel rendimento dei suoi: "D'ora in poi chi non si guadagna i propri minuti sui due lati del campo, attacco e difesa, resta seduto a guardare", ha fatto sapere, non escludendo di apportare qualche cambio anche alla struttura del suo quintetto base. In particolare l'allenatore di Atlanta sembra poco felice dello sforzo soprattutto difensivo dei suoi: "Non si può concentrare tutte le proprie energie su una sola metà di campo: abbiamo bisogno di una scintilla, di qualcuno che scenda in campo e difenda duro per darci la spinta che ci serve". Anche perché ora - dopo il ko interno contro i Jazz - gli Hawks sono attesi a un giro di quattro trasferte a Ovest: Phoenix, Golden State, ancora Utah e Denver. Il calendario non aiuta, ma forse quattro test di questa difficoltà possono aiutare coach McMillan a rendersi davvero conto di che tipo di squadra ha in mano.