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Los Angeles Lakers: Anthony Davis è il peggior tiratore da 3 della storia NBA

L'ANALISI
©Getty

Dopo 20 partite giocate, Anthony Davis viaggia con il 16.7% dall’arco tentando oltre due triple di media a gara: mai nessuno ha fatto peggio di lui nella storia della lega, con numeri che condannano i Lakers alla mediocrità offensiva. Il jumper di AD non funziona, non va mai a bersaglio: è questa la principale criticità di una stagione sempre più in salita che i gialloviola devono risolvere il prima possibile

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Un roster che conta tanti contratti da veterano aggiunti al minimo (ben 10, due terzi della squadra), una rotazione completamente da inventare (12 volti nuovi arrivati nell’ultima off-season) con gli infortuni a limitare l’impatto di alcuni talenti fondamentali per le sorti dei Lakers - ogni riferimento a LeBron James non è puramente casuale. Il tutto senza tenere conto dell’età media del gruppo, della regular season che non lascia spazio ad allenamenti o esperimenti e di un Russell Westbrook finito nell’occhio del ciclone per la sua discutibile gestione di pallone e possessi. Tutto giusto, tutto forse già sentito, ma all’analisi sul momento complicato dei Lakers manca un’aggiunta. Un passaggio decisivo per spiegare le croniche difficoltà di un gruppo che fatica a vincere: alla squadra di Los Angeles servono i canestri di Anthony Davis, che invece sta vivendo il peggior periodo a livello di efficienza realizzativa della sua carriera. Senza il suo tiro da fuori, i Lakers non possono davvero pensare di andare da nessuna parte.

Nell’altalena di infortuni e di assenze, l’All-Star ex-Pelicans è sceso in campo con i Lakers in 20 delle 21 partite finora disputate dai gialloviola - viaggiando con 24.3 punti, 10.2 rimbalzi e poco più di tre assist di media. A guardare nel complesso la sua resa al tiro, considerando il suo strapotere fisico e dimensioni invidiabili, si resta in parte perplessi, ma non stupiti del tutto in negativo: più di 9.5 canestri a gara con 18.7 tentativi. Risultato: 51.1% dal campo. Per capire però la disfunzionalità delle sue prestazione per l’attacco dei Lakers, tocca guardare un po’ più nel dettaglio alle conclusioni tentate: guardando alla grafica riportata in basso, è evidente come la maggior parte dei bersagli di Davis arrivino giustamente nei pressi del ferro. Ben 130 su 191 totali, con percentuali di conversione che superano il 68%. Una resa di gran lunga al di sopra della media NBA, a differenza di quanto accade sul resto del parquet: l’enorme macchia rossa lo racconta meglio di qualunque dato - Anthony Davis dalla media e dalla lunga distanza non sta letteralmente facendo mai canestro. Un problema enorme per un attacco che, quando schiera i titolari può contare su James e Westbrook in campo insieme e senza grandi tiratori sul perimetro, ha bisogno che il n°3 Lakers rappresenti un pericolo per le difese avversarie anche quando non mette i piedi nel pitturato.

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Dopo i ripetuti passaggi a vuoto nella partita poi persa dai Lakers dopo tre overtime contro i Kings (in cui ha chiuso con 1/12 dal campo quando ha tentato un jumper), Davis è diventato il peggior tiratore della stagione dell’intera NBA tra quelli qualificati. Tenendo cioè in considerazione un campione di giocatori che hanno almeno 150 conclusioni di quel tipo a referto, nessuno fa peggio di AD per efficienza - con l’All-Star gialloviola che raccoglie soltanto 0.71 punti per ogni tentativo. Quanto è deleterio il suo impatto? Quanto è ridotta la sua “minaccia” per le difese avversarie? Basta guardare alla resa dei tiratori più produttivi della lega (tra i quali spunta il nome anche del suo compagno di squadra Carmelo Anthony). Di seguito la classifica dei migliori cinque dopo 40 giorni di regular season:

 

  • 1° posto: Patty Mills, Brooklyn Nets - 1.33 punti per ogni conclusione
  • 2° posto: Grayson Allen, Milwaukee Bucks - 1.27 punti per ogni conclusione
  • 3° posto: Stephen Curry, Golden State Warriors - 1.25 punti per ogni conclusione
  • 4° posto: Seth Curry, Philadelphia 76ers - 1.23 punti per ogni conclusione
  • 5° posto: Carmelo Anthony, Los Angeles Lakers - 1.19 punti per ogni conclusione

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Cosa vuol dire tutto questo? Che ogni difesa quando affronta i Lakers in questo primo quarto di stagione, spera e invoglia Davis a prendere quel tipo di conclusioni - tanto l’efficienza crolla e la retina non si muove mai, soprattutto quando il tiro parte con i piedi oltre l’arco. Anthony Davis infatti non è un tiratore da tre punti, anche se il volume di gioco e il numero di conclusioni che i Lakers gli concedono da quella zona di campo lasciano intendere altro. Il risultato ottenuto è il peggiore della storia NBA su un campione statistico di 20 gare: AD sta tirando con il 16.7%, la percentuale più bassa di sempre per un giocatore nella lega che viaggia con almeno due tentativi di media. Detto in valore assoluto: Davis ha tirato 42 volte da tre punti in stagione e soltanto sette volte ha trovato il fondo della retina. Numeri che fanno il solletico alle difese avversarie - un problema enorme, forse il più importante di tutti, che i Lakers dovranno risolvere nelle prossime settimane.