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NBA, la pazza idea estiva di Golden State: affiancare Ricky Rubio a Steph Curry

NBA
©Getty

Nessuno immaginava i Cleveland Cavaliers protagonisti nella corsa playoff a Est. Forse neppure Ricky Rubio. Tanto che in estate - alla notizia della sua cessione ai Cavs - in molti ipotizzavano una sua richiesta di buyout per esplorare nuove possibilità sul mercato. Gli Warriors ci avevano sperato, entusiasti all'idea di poter inserire una mente cestistica come quella dello spagnolo nel proprio sistema di gioco 

Il miglior record di lega. Steph Curry pronto a superare Ray Allen e diventare (anche statisticamente) il miglior tiratore da tre della storia NBA. Il tanto atteso ritorno in campo di Klay Thompson. Quello di James Wiseman. L'esplosione (sorprendente) di Gary Payton II. La stagione dei Golden State Warriors è stata tutto tranne che noiosa, fin qui, ma l'indiscrezione di mercato che rimbalza dalla Baia fa lo stesso notizia: in estate gli Warriors avevano cullato la speranza di poter affiancare a Steph Curry niente meno che Ricky Rubio. L'idea a Bob Myers e al front office californiano era balenata a fine luglio, in contemporanea alla notizia che i Timberwolves avevano deciso di mandare la point guard spagnola a Cleveland in cambio di Taurean Prince e di una seconda scelta. Cleveland? Per molti (ormai dimenticati i fasti legati a LeBron James), la città dell'Ohio era tornata a essere una sorta di gulag NBA: 19, 19 e 22 vittorie nelle ultime tre stagioni, playoff mai neppure vicini e prospettive di successo non proprio entusiasmanti. Per questo sembrava più che possibile che lo stesso Rubio - giunto a 31 anni - potesse richiedere un buyout ai Cavs per poter approdare in una squadra competitiva dove giocarsi da protagonista gli ultimi anni di carriera. 

Un'iniezione di IQ: l'idea Rubio a Golden State

Un'ipotesi - secondo quanto riportato dal sito The Athletic - subito indagata anche dagli Warriors, più che interessati a inserire una mente cestistica come quella di Rubio nel proprio sistema di pallacanestro. È rimasta solo una intrigante suggestione e - con il senno di poi - tutti si possono dire contenti: Golden State vola in vetta alla lega, Cleveland - guidata anche da Rubio, mai così prolifico dal punto di vista realizzativo (oltre 13 a sera) nel ruolo di grande saggio dalla panchina insieme a Kevin Love - è una delle grandi sorprese stagionali, destinazione tornata improvvisamente attraente grazie all'esplosione di Darius Garland e al debutto entusiasmante nella lega di Evan Mobley, accoppiato sotto canestro con il sempre più convincente Jarrett Allen. Con Rubio che anche senza Curry sa come regalare spettacolo, e candidarsi al ruolo di sesto uomo dell'anno.

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