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Mercato NBA, i Los Angeles Lakers puntano a Myles Turner: ma è davvero così?

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©Getty

Il lungo dei Pacers, finito sul mercato dopo che Indiana ha deciso di puntare al rebuilding del proprio roster, è stato più volte accostato ai Lakers - anche se le indiscrezioni di mercato non sembrano essere confermate. Non solo: a guardare salari e roster, sembra davvero improbabile che i gialloviola riescano a mettere Turner sotto contratto senza rinunciare almeno in parte ai propri All-Star

La notizia ormai la conosciamo tutti già da qualche giorno: gli Indiana Pacers si sono detti disponibili a discutere eventuali cessioni e scambi di pezzi importanti del proprio roster, con l’intenzione di rilanciare la squadra e provare a massimizzare la resa del gruppo via trade. Discorsi che hanno ovviamente acceso ogni tipo di speculazione relativa alla partenza di Domantas Sabonis e Caris LeVert, anche se il nome che più spesso è circolato è quello di Myles Turner - associato tra gli altri anche ai Los Angeles Lakers. Una voce diventata immediatamente virale ma che (almeno al momento) non sembra avere alcun riscontro, come confermato da Harrison Faigen - uno dei principali beatwriter NBA che seguono la squadra gialloviola: “Il reporter parlava di come siano andate avanti nel corso DELLA SUA INTERA CARRIERA delle conversazioni tra Lakers e Pacers riguardo Turner, senza fare riferimento a situazioni attuali”. Viste le contropartite a disposizione infatti, è quantomeno improbabile per la franchigia di Los Angeles pensare di mettere sotto contratto Turner senza sacrificare uno degli All-Star.

Se si prova infatti a ipotizzare un’eventuale trade tra le squadre, ci si rende facilmente conto che i Lakers non hanno a disposizione lo spazio salariale per firmarlo, oltre a non disporre delle necessarie contropartite tecniche per pensare a uno scambio. Talen Horton-Tucker è l’unico giocatore di buon livello, ha messo in mostra alcuni spazzi di buon livello, ma resta un comprimario. Kent Bazemore, Kendrick Nunn e Wayne Ellington possono servire a far funzionare uno scambio sotto l’aspetto della logica salariale, ma non di certo come incentivo per portare i Pacers a rinunciare a uno dei suoi migliori talenti. I Lakers inoltre non dispongono neanche della loro scelta al primo giro al Draft per i prossimi tre anni, oltre a non avere giovani asset da mettere sul piatto in un’eventuale trattativa. Insomma, parlare di una trattativa del genere è pura e semplice speculazione, materiale utile per chi fa ironia sui social e davvero poco altro.

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