Coronavirus in NBA, accordo con la NBPA: cambiano le regole del mercato
coronavirusNiente più vincoli riguardo l'acquisizione di nuovi giocatori in caso di contagi in gruppo (senza pagare tassa di lusso su quegli accordi): l'obiettivo è quello di evitare la sospensione delle partite e cercare di andare avanti nonostante l'impennata dei casi. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal prossimo 19 gennaio
La NBA e NPBA - associazione che rappresenta gli interessi dei giocatori - hanno raggiunto un accordo per permettere alla lega di trovare un rimedio e mettere una toppa a questa complicata situazione legata al contagio da COVID che sta riducendo al minimo le rotazioni e il numero di giocatori a disposizione delle franchigie. Per andare avanti con la regular season è stato stabilito che le squadre possono aggiungere un giocatore al gruppo per ogni positivo riscontrato: in cinque finiscono in quarantena? Si possono trovare altri cinque giocatori con cui sostituirli nel periodo d’assenza. Un diritto, ma in un certo senso anche un dovere: l’intenzione della NBA infatti è quella di limitare al minimo il numero di gare sospese e quindi le franchigie saranno obbligate a mettere sotto contratto almeno un sostituto ogni due positivi riscontrati in squadra, almeno due se i casi di contagio da COVID sono tre e almeno tre se sono quatto o cinque.
Proprio per andare incontro a questa necessità, una delle condizioni più stringenti poste relativamente all’ingresso e all’aggiunta dei giocatori in squadra è che, una volta firmato, il giocatore aggiunto al roster deve essere a disposizione per la prima partita seguente all’accordo. Un nuovo regolamento che entrerà in vigore dal prossimo 19 gennaio e che non prevederà ulteriore impatto a livello di tassa di lusso: i contratti dei giocatori che verranno aggiunti ai roster non andranno a far aumentare la soglia di tasse da pagare. Come successo ad esempio ai Brooklyn Nets, senza 10 giocatori a disposizione e costretti a sborsare oltre 500.000 dollari aggiuntivi di tasse per ogni contratto aggiunto. Rimosso anche il limite delle 50 partite NBA previsto dai contatti two-way firmati dai giovani impiegati anche in G-League: potranno essere utilizzati anche loro per allungare il più possibile le rotazioni. L’obiettivo resta uno soltanto: avere sempre a disposizione almeno otto giocatori.