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NBA, Kyrie Irving schierato in casa pagando una multa? La lega dice no

BROOKLYN
©Getty

L'indiscrezione del New York Daily News secondo la quale i Brooklyn Nets avrebbero potuto schierare Kyrie Irving per le partite in casa semplicemente pagando una multa è stata rapidamente spenta da ESPN: secondo quanto scritto da Adrian Wojnarowski, la NBA sin da settembre ha obbligato le squadre a seguire le leggi delle città e degli stati in cui giocano, senza eccezioni

Il ritorno in campo di Kyrie Irving per le partite in trasferta ha riacceso il dibattito sull’impossibilità di schierarlo in campo per le partite a Brooklyn, stante la legge della città di New York che impedisce l’accesso ad arene e palestre alle persone non vaccinate. Una legge però “aggirabile” da parte dei Nets semplicemente pagando una multa, almeno in linea teorica: come scritto dal New York Daily News, la franchigia potrebbe schierare Irving in campo pagando una multa da 5.000 dollari per ogni partita, fino a un massimo di 178.000 dollari (playoff compresi) da qui alla fine della stagione. Un’inezia, se si considera che Irving viene pagato 35 milioni di dollari (ma ha già perso svariati milioni per la decisione di non vaccinarsi, perdendo lo stipendio delle gare casalinghe che ha saltato), ma che non è uno scenario percorribile per la franchigia newyorkese.

Come scritto infatti da Adrian Wojnarowski di ESPN, è la NBA stessa ad aver chiuso la porta a questa possibilità sin dallo scorso settembre. “Per essere chiari sull’ipotetica possibilità di una squadra di pagare una multa per permettere a un giocatore non vaccinato di giocare in un mercato in cui le leggi locali lo impediscono: la nota fatta circolare dalla NBA alle organizzazioni lo scorso 1 settembre dice chiaramente che le squadre devono seguire le leggi locali e i giocatori che non le rispettano non possono giocare”. Come a dire: teoricamente potrebbero, ma la NBA ha chiuso le porte a situazioni del genere già molto tempo fa.

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