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NBA, Jerry West attacca i Lakers: "Il mio rapporto con quella franchigia è orribile"

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Recentemente nominato come 14° miglior giocatore nella storia della NBA da The Athletic, Jerry West ha raccontato come il suo rapporto con i Los Angeles Lakers — l’unica squadra con cui ha giocato nella sua carriera e di cui è stato uno dei giocatori più importanti di sempre, se non il più importante in assoluto — sia ora compromesso. "La cosa più deludente della mia carriera è che il mio rapporto con loro è orribile. Avrei dovuto giocare da un’altra parte"

Jerry West compirà 84 anni il prossimo 28 maggio, è uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi e ha una carriera da dirigente alle spalle di assoluto livello, tanto da dare il suo consulto ancora oggi agli L.A. Clippers. The Athletic lo ha nominato come 14° miglior giocatore nella storia della NBA, dedicandogli un lungo articolo in cui però il focus si è concentrato soprattutto sul rapporto ormai compromesso tra la leggenda e l’unica squadra della sua carriera da giocatore, i Los Angeles Lakers, di cui è stato sicuramente uno dei giocatori più importanti ed influenti — a detta di qualcuno, anzi, il più grande Laker di sempre, anche più di Magic Johnson o Kobe Bryant. Oggi, però, la realtà è ben diversa: "La cosa più deludente della mia carriera è che il mio rapporto con i Lakers è orribile" ha attaccato West. "Ancora non capisco perché. A volte mi guardo indietro e mi dico: 'Forse avrei dovuto giocare da un’altra parte, dove almeno sarebbe stato apprezzato tutto quello che ho dato e quanto mi è importato'. Ho giocato per i miei compagni di squadra e per i tifosi, non ho giocato per una franchigia".

West aveva avuto un addio turbolento con la franchigia già ai tempi di Phil Jackson, con il quale non aveva mai avuto un grande rapporto fin dall’inizio, ma era stato vicino al ritorno in gialloviola nel 2017, salvo poi firmare un contratto di consulenza con i rivali cittadini dei Clippers. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha messo fine al loro rapporto è stata però la decisione dei Lakers di togliergli i posti fissi allo Staples Center (ora Crypto.com Arena) che l’ex proprietario Jerry Buss gli aveva assicurato. "Hanno mandato un messaggio freddissimo a mia moglie. Non hanno avuto nemmeno il coraggio di chiamarmi. Questo è il livello di meschinità a cui sono arrivati" ha detto West, il cui figlio Ryan è stato allontanato due anni fa dal suo ruolo di scout proprio per i brutti rapporti tra il padre e la dirigenza. Controversie che però non hanno del tutto sepolto i suoi sentimenti: "Io amo i Lakers. Amo vederli andare bene. È un bene per la pallacanestro e sono orgoglioso di tutto quello che è successo quando sono stato lì. Ma a volte ti senti trattato come un sacco dell’immondizia. Ci sono un paio di persone lì — non Jeanie Buss — che proprio non capisco. Ho sempre avuto un bel rapporto con Jeanie, o almeno così pensavo. Adesso non so a che punto siamo". West non ha poi fatto dei nomi, anche se pare chiaro che il riferimento sia per Kurt e Linda Rambis, rispettivamente consulente e braccio destro di Jeanie Buss, ma in ogni caso il rapporto non è più salvabile: "È troppo tardi ormai. Non ho bisogno di riconciliarmi con nessuno. Mi dà solo fastidio quanto possa cambiare la gente. E non lo capisco. Ma va bene così".

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