NBA, Joel Embiid torna a parlare di Ben Simmons: "La sua reazione? Irragionevole"
PAROLEDopo settimane di silenzio sul fronte Simmons Joel Embiid è tornato a parlare del suo compagno di squadra — fuori sin dall’inizio della stagione. "La colpa è di tutti, ma bisogna anche guardarsi allo specchio e avere consapevolezza di se stessi. Se la sua reazione dopo gara-7 è stata irragionevole? Oh, di sicuro" ha detto nella trasmissione radio di Mike Missanelli
Mentre si avvicina sempre di più il momento del possibile addio (o della permanenza?) di Ben Simmons ai Philadelphia 76ers, Joel Embiid è tornato a parlare del suo compagno di squadra, che si è auto-escluso sin dall’inizio della stagione chiedendo ripetutamente di essere scambiato. Intervenuto nel programma radio di Mike Missanelli su 95.6 The Fanatic, il candidato MVP ha messo subito in chiaro di voler evitare qualsiasi discussione di mercato ("Ne voglio stare furi, non voglio essere responsabile per le scelte che verranno, qualsiasi esse siano") e che questa stagione è "la più divertente da quando sono ai Sixers", ma non si è risparmiato quando ha dovuto parlare di Ben Simmons e di quanto accaduto negli scorsi playoff. "Tutti hanno una parte di colpa" ha detto Embiid. "Ma alla fin dei conti, bisogna guardarsi allo specchio. Esattamente come ho fatto io quando abbiamo perso, mi sono guardato dentro perché non sono stato forte abbastanza, in salute abbastanza e decisivo abbastanza. Alla fin fine, bisogna avere consapevolezza di se stessi".
La questione dei commenti dopo gara-7: "Reazione irragionevole"
Embiid è stato stimolato anche sulla questione dei suoi commenti e di quelli di Doc Rivers su Simmons dopo gara-7 contro Atlanta, che hanno rappresentato lo strappo finale con l’australiano: "L’unica cosa che avremmo potuto fare di diverso sono quei commenti, ma se li ascoltate di nuovo noterete che non parlo di nessuno in particolare, ma descrivo solo cose che sono successe in campo [Embiid disse testualmente: "Il momento di svolta è stato quando avevamo un sottomano già fatto e ne siamo usciti con un solo punto”, ndr]. E se si riguarda quello che è stato detto durante l’anno la storia cambia. Il coach ci ha sempre difesi, specialmente Ben. Non è giusto allora che gli venga rinfacciato quel singolo commento, perché tutti possono sbagliare a caldo. Per questo credo che ci sia qualcosa che vada più in profondità di quel momento. Le persone gestiscono la pressione in maniera differente, specie quando arriva dai tifosi o dall’esterno". Quando successivamente gli è stato chiesto se la reazione di Simmons sia stata irragionevole, Embiid non ha avuto dubbi rispondendo "Oh, di sicuro".
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Ad ogni modo, Embiid — che a inizio stagione aveva chiesto ai tifosi di non fischiare Simmons, definendolo “nostro fratello” — non ha chiuso la porta a un suo ritorno, anzi. "Onestamente io cerco solo di vincere, e l’obiettivo è l’anello. Chiunque mi aiuti a raggiungere quell’obiettivo a me sta bene. L’ho sempre detto: siamo una squadra migliore con lui in campo" Anche senza di lui, però, Embiid sta volando, mantenendo medie da 29.3 punti a partita che diventano 33.8 se si considerano le ultime 20 partite, con 11 rimbalzi, 4.5 assist, 1.6 stoppate e il 64% di percentuale reale. E alla domanda se si merita il premio di MVP, la risposta è stata perentoria: "Il livello del mio gioco quest’anno parla da solo".