Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Denver Nuggets: Bones Hyland, in centinaia a fare il tifo per lui a Philadelphia

la storia
©Getty

Il rookie dei Nuggets, originario di Wilmington, ha invitato più di 500 persone a seguire la sua prima gara "in casa" in Pennsylvania - tra le quali anche i pompieri che nel marzo 2018 gli salvarono la vita a seguito di un incedio che uccise sua nonna e suo cugino e che rischiò di porre fine prematuramente alla sua carriera di giocatore di pallacanestro. Una gara speciale vinta da Denver grazie ai suoi 21 punti e alle quattro triple arrivate nel finale

Circa quattro anni fa, Bones Hyland - rookie scelto dai Denver Nuggets con la chiamata n°26 al Draft 2021, positivo per impatto soprattutto in attacco nella sua prima stagione in carriera in NBA - si sentì dire dai medici che la sua carriera da giocatore di pallacanestro era finita ancor prima di iniziare. La sua casa a Wilmington, nel Delaware, aveva preso fuoco e lui per scappare era saltato dalla finestra del secondo piano - facendosi seriamente male al ginocchio destro, compromettendo i legamenti e rischiando davvero grosso. Attimi rimasti impressi nella sua memoria, così come i volti e le voci di quei vigili del fuoco che gli hanno letteralmente salvato la vita, che hanno tratto in salvo dalle fiamme sia lui che il fratello, non riuscendo però a fare lo stesso con suo cugino e sua nonna. Le stesse facce che sono comparse sugli spalti del Wells Fargo Center di Philadelphia in quella che è stata la prima partita “in casa” della carriera di Hyland - la sua Wilmington dista circa 50 km dall’arena: un’occasione da celebrare con una vera e propria festa, con il rookie dei Nuggets che invitato alla partita diverse centinaia di amici, conoscenti e parenti (“più di 500 persone”, ha spiegato coach Malone), a partire proprio da quei pompieri che più di altri hanno fatto sì che lui potesse diventare un giocatore NBA.

Non poteva che esserci quindi il più classico dei lieto fine: nella battaglia tra candidati MVP sotto canestro infatti, a prendersi la scena nel quarto periodo è stato proprio lui; autore di quattro triple nel solo ultimo periodo in un match da 21 punti che ha permesso a Denver di conquistare una vittoria fondamentale. “Ogni volta che entro in campo prima di una partita NBA, ringrazio Dio per essere nella condizione di poter giocare a pallacanestro. È una cosa che non darò mai per scontato”, spiega emozionato a fine gara, dopo aver a lungo abbracciato le tante persone care presenti a fare il tifo per lui. Aveva promesso spettacolo e così è stato: “La nostra panchina è pazzesca - spiega coach Malone - Bones ha chiamato centinaia di persone e davanti alla sua gente ha voluto mettere in mostra il meglio di sé”. Prima della palla a due, i pompieri di Wilmington sono andati a salutarlo indossando l’uniforme ufficiale: non è riuscito a rispondere a chi gli ha chiesto cosa significasse per lui quel momento. Di fronte a quella domanda Hayland ha abbassato la testa, chiesto un’altra domanda e provato invano a ricomporsi prima di iniziare a piangere con la testa abbassata.

vedi anche

Chi si rivede! Cousins ride in faccia ad Harden