NBA, scontro tra Harden e Cousins: DeMarcus ride in faccia al Barba. VIDEO
FACCIA A FACCIAMomenti di tensione nel finale di gara tra 76ers e Nuggets, con Harden e Cousins - ex compagni di squadra a Houston - finiti a litigare a causa di una palla contesa: il pretesto per far tornare fuori le vecchie ruggini legate a dichiarazioni e parole pronunciate dal centro di Denver mai dimenticate dal n°1 di Philadelphia
“Il modo in cui James Harden si sta comportando è squallido, ma ognuno a il diritto di avere la propria opinione. Può avere tutte le ragioni del mondo, sentirsi a disagio e provare ogni tipo di malessere, ma gli altri 14 ragazzi che dividono lo spogliatoio con lui non gli hanno fatto nulla. Starcene qui a ricevere le sue offese e le buffonate fatte ai microfoni è ingiusto oltre che irrispettoso nei nostri confronti”. Ricordate queste parole? Gennaio 2021, poche ore prima che James Harden riuscisse finalmente a lasciare Houston dopo mesi travagliati in Texas e prendesse la strada di Brooklyn, DeMarcus Cousins - all’epoca giocatore componente del roster dei Rockets - si scagliò contro di lui in conferenza stampa, stufo degli atteggiamenti e delle parole del Barba nei confronti dei compagni di squadra (che poche ore prima aveva definito "scarsi" tutti gli altri). Il modo peggiore per lasciare una franchigia dopo tanti anni felici trascorsi insieme.
Una dura riflessione e un attacco diretto quello di Cousins che lo stesso Harden ha dimostrato di non aver dimenticato, visto quanto accaduto sul parquet alla prima potenziale occasione di scontro tra i due a oltre un anno di distanza (e con il Barba che nel frattempo ha già mollato i Nets ed è passato ai Sixers): su una palla contesa in un raddoppio a metà campo nel quarto periodo, Harden e Cousins si sono ritrovati a battagliare per il possesso e la situazione degenera subito in un faccia a faccia. Harden non è arretrato, mentre Cousins - un esperto in materia quando si parla di risse e faccia a faccia - si è messo a ridere di gusto guardandolo dritto negli occhi. Un messaggio neanche troppo implicito tra i due, che ben racconta come in NBA ogni storia non finisce mai nel dimenticatoio. Ennesima puntata di uno scontro che probabilmente andrà avanti anche in futuro.