NBA, risultati della notte: Boston travolge Jokic, perdono Warriors e Sixers
Tatum e Brown combinano per 60 punti e stravincono in casa di Jokic, portandosi a mezza partita di distanza dal secondo posto a Est. Sconfitte interne per Golden State (superata a pochi decimi dalla sirena da San Antonio) e Philadelphia (battuta da Toronto), mentre Phoenix passa a Sacramento dopo un tempo supplementare. Ad Atlanta non basta il miglior Danilo Gallinari della stagione (27 punti) per superare New Orleans, vincono Memphis, Indiana, Orlando e Utah
HOUSTON ROCKETS-MEMPHIS GRIZZLIES 98-122 | Tutto facile per i Grizzlies che, anche senza l’infortunato Ja Morant, vincono con il minimo sforzo conducendo per 48 minuti e strappando definitivamente a inizio quarto periodo grazie al 15-2 di parziale che taglia le gambe a Houston. Alla sirena finale sono 24 punti per Desmond Bane, Dillon Brooks ne aggiunge 20, mentre il chirurgico De’Anthony Melton e il suo 4/6 dall’arco fanno la differenza in uscita dalla panchina. Ai Rockets restano i canestri di Dennis Schröder (17 punti), Alperen Sengun (12+9) e poco altro
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INDIANA PACERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 129-98 | Non inizia neanche la sfida tra Pacers e Blazers, con i padroni di casa che spazzano via Portland e i 26 punti con 11/13 al tiro di Josh Hart (che da quando è arrivato in Oregon ha visto lievitare il suo rendimento a livello realizzativo), controllando un match mai in discussione con sette giocatori in doppia cifra guidati dai 24 punti e 9 rimbalzi di Oshae Brissett e tirando con oltre il 57% dal campo di squadra. Un risultato che non sposta nulla in classifica: tra tre settimane inizieranno le vacanze per entrambe
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ATLANTA HAWKS-NEW ORLEANS PELICANS 112-117 | Si interrompe a sette la striscia di vittorie consecutive in casa degli Hawks, sotto per quasi tutta la partita contro i Pelicans e definitivamente sconfitti in un finale di gara in cui erano riusciti anche a portarsi in parità. Merito dei 26 punti con 12 rimbalzi di Jonas Valanciunas e dei 25 di CJ McCollum, ancora una volta fondamentali per sopperire all’assenza di Brandon Ingram e conquistare la terza vittoria nelle ultime quattro e scavalcare i Lakers al nono posto nella Western Conference
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Agli Hawks non basta il miglior Danilo Gallinari della stagione: l’azzurro rimane in campo oltre 41 minuti e ripaga coach McMillan con il suo massimo stagionale da 27 punti, tirando 11/21 dal campo di cui 3/9 da tre e 2/2 dalla lunetta. È lui il leader di una squadra che ha altri quattro giocatori in doppia cifra tra cui Trae Young a quota 21 con 10 assist e altrettanti da Bogdan Bogdanovic, ma scivolando al decimo posto nella Eastern Conference complice il dominio a rimbalzo dei Pelicans (54-40)
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ORLANDO MAGIC-OKLAHOMA CITY THUNDER 90-85 | Magic e Thunder danno vita a una sfida in cui nessuna delle due tocca la doppia cifra di vantaggio, complici percentuali decisamente rivedibili (38% per Orlando e 32% per OKC). Senza Shai Gilgeous Alexander è Darius Bazley il miglior realizzatore degli ospiti con 18 punti a referto, ma se non altro l’assenza dei tre migliori realizzatori di OKC ha permesso ai Magic di non subire 50+ punti come successo recentemente con Kyrie Irving e Saddiq Bey
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In una gara dal punteggio così bloccato, a fare la differenza sono stati 10 dei 30 punti di Wendell Carter Jr. realizzati nel solo ultimo quarto, a cui ha aggiunto anche 16 rimbalzi per la sua miglior prestazione in carriera dal punto di vista realizzativo. Il vantaggio definitivo è arrivato grazie a un canestro di Franz Wagner (secondo miglior realizzatore con 11 punti) a 2:24 dalla fine, dopo quale i Magic non si sono più voltati indietro
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SACRAMENTO KINGS-PHOENIX SUNS 124-127 OT | Il quinto successo consecutivo dei Suns è più complicato del previsto, avendo bisogno di un tempo supplementare e di una tripla decisiva di Landry Shamet a 31 secondi dalla fine per avere ragione dei Kings. I padroni di casa hanno 28 punti dal rookie Davion Mitchell e 18 con 12 rimbalzi da Domantas Sabonis (poi uscito per un infortunio al ginocchio), ma non riescono a evitare il 10° ko nelle ultime 13
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Devin Booker ci mette un tempo a carburare, ma si sveglia nella ripresa segnando 23 dei suoi 31 punti tra secondo tempo e supplementare, pur dovendo uscire per falli nel corso dell’overtime. Senza Paul, Johnson, Payne e anche Jae Crowder nel corso della gara, i vice-campioni NBA si sono aggrappati ai 27 punti di Mikal Bridges e i 21 di Landry Shamet dalla panchina, trovando anche 26 punti e 17 rimbalzi dalla coppia Deandre Ayton-JaVale McGee per continuare la marcia verso il miglior record NBA, ormai pressoché certo
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NEW YORK KNICKS-UTAH JAZZ 93-108 | I Jazz cominciano bene la loro trasferta da sei partite consecutive chiudendo i conti con autorità al Madison Square Garden con un parziale di 12-0 nel quarto periodo, interrompendo il buon momento dei Knicks che avevano vinto cinque delle sette partite precedenti a questa sfida. Ai padroni di casa non bastano i 24 di RJ Barrett e i 17 di Evan Fournier, complice la serata da 6/21 al tiro per soli 13 punti con 11 rimbalzi di Julius Randle
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Donovan Mitchell invece sente aria di casa e mette su uno show da 36 punti con 7 triple a segno davanti ad amici e familiari, lui che è nativo di New York (e il pubblico non a caso gli ha riservato un’ovazione prima della partita, probabilmente sperando di vederlo prima o poi in maglia Knicks). Insieme a lui ci sono 23 punti di Jordan Clarkson e 14 a testa di Rudy Gobert e Royce O’Neale per il terzo successo consecutivo dei Jazz
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DENVER NUGGETS-BOSTON CELTICS 104-124 | Più passa il tempo e più la forza dei Boston Celtics si fa più impressionante. Dopo una fase di studio iniziale, la squadra di coach Udoka ha aperto in due la partita con un mega parziale di 46-21 nel primo tempo, controllando il resto della ripresa senza mai rischiare e mettendo la museruola a Nikola Jokic, autore di 23 punti ma con 8/23 al tiro. "Ha segnato 12 punti nel primo quarto, 4 nel secondo e 7 nel resto della partita. La nostra fisicità gli ha tolto spazio" ha detto coach Udoka
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A tutto il resto ha pensato un Jayson Tatum accolto dai cori di “MVP” dei tifosi Celtics presenti alla Ball Arena di Denver, dove solitamente certi canti si alzano solo per Jokic. Per lui ci sono 30 punti a fine gara con 6 rimbalzi e 7 assist, tirando 11/17 dal campo di cui 6/10 dalla lunga distanza pur commettendo 5 palle perse. “È una sensazione magnifica” ha detto Tatum sui cori. “Ti aspetti di riceverli in casa, ma quando sei fuori e vedi tutte quelle maglie verdi sugli spalti, è una cosa bellissima”
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Se Tatum brilla non è di certo da meno Jaylen Brown, anche lui autore di 30 punti con 12/19 al tiro e 3/6 da tre punti in 34 minuti di gioco, accompagnato anche da un perfetto Payton Pritchard (5/5 dall’arco per 17 punti finali) e i 13 di Grant Williams per una vittoria che porta i Celtics a sola mezza gara di distanza dal secondo posto a Est. La quarta sconfitta nelle ultime sei gare dei Nuggets ha invece portato coach Malone a mettere in panchina i suoi titolari per tutto il quarto periodo: “Non c’è una singola cosa che abbiamo fatto bene” la sua motivazione
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PHILADELPHIA 76ERS-TORONTO RAPTORS 88-93 | I Raptors si confermano squadra da trasferta e vincono la sesta partita consecutiva lontano da casa, superando anche un avversario di livello (e possibile avversaria ai playoff) come Philadelphia. Pascal Siakam segna 26 punti con 10 rimbalzi e Precious Achiuwa ne aggiunge 21 così come Chris Boucher (21+14), capitalizzando sugli errori di James Harden nel finale (17 punti con 6 palle perse) e la serata storta di Joel Embiid (21+13 ma con 6/20 al tiro), concedendo giusto 19 punti a Tyrese Maxey
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GOLDEN STATE WARRIORS-SAN ANTONIO SPURS 108-110 | Un canestro di Keldon Johnson a rimbalzo d’attacco dopo un tiro libero sbagliato a 3 decimi dalla sirena regala a San Antonio una vittoria insperata a San Francisco, resistendo anche all’ultimo tentativo di Klay Thompson dall’angolo. Sono i 25 punti di Josh Richardson e i 19 di Dejounte Murray a regalare il successo a coach Popovich, mentre per Kerr (che si è lamentato di alcuni fischi nel finale) ci sono 28 punti di Jordan Poole e 24 di Thompson alla prima partita senza Curry
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Questa la situazione nel torneo play-in e nei playoff se la stagione finisse oggi. La sconfitta di Denver costa il sesto posto alla squadra di Jokic, scavalcata da Minnesota. Philadelphia perde il secondo posto a Est e deve guardarsi le spalle dalla rimonta di Boston, ora quarta ma in grandissima ascesa
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