Non perderti dirette, news e highlights
Arrow-link
Arrow-link

NBA, Lakers: ora è durissima per il play-in. LeBron: "Era da vincere"

LAKERS
©Getty

La sconfitta casalinga contro i New Orleans Pelicans nonostante il ritorno in campo di LeBron James e Anthony Davis potrebbe aver messo la parola fine alle speranze gialloviola di andare al play-in. Ora servirà recuperare due gare ai San Antonio Spurs con sole cinque partite da giocare, e oltre al danno c’è anche la beffa della scelta al Draft che potrebbe finire proprio a New Orleans. "Era da vincere, non abbiamo fatto il nostro lavoro" ha detto LeBron James

Cercando di fare una battuta per il Pesce D’Aprile, prima della partita di questa notte LeBron James aveva scritto su Twitter che sarebbe rimasto "ufficialmente fuori per il resto della stagione. Ci vediamo in autunno". Voleva essere uno scherzo per preannunciare il suo ritorno in campo, ma non è andato poi troppo lontano dalla realtà: dopo la sconfitta di questa notte contro i New Orleans Pelicans, ai Los Angeles Lakers servirà un’impresa per evitare che la loro deludente stagione 2021-22 di concluda la prossima settimana. Il ritorno in campo di James e di Anthony Davis, infatti, non è bastato ai gialloviola per superare i Pelicans, capaci di piazzare un parziale di 13-4 nel momento decisivo della partita e ribaltare le sorti della gara, infliggendo ai Lakers la 14^ sconfitta su 18 dopo la pausa per l’All-Star Game (terzo peggior record della lega). Con questo quinto ko consecutivo i gialloviola (31-46 in stagione) sono ora a una gara piena di distanza dal decimo posto occupato dai San Antonio Spurs (32-45), nei confronti dei quali però non hanno il tie-breaker — facendole diventare effettivamente due da recuperare, visto che in caso di arrivo a pari record saranno i texani a rimanere avanti in virtù degli scontri diretti. E il calendario non gioca a favore dei Lakers: San Antonio ha un’altra partita facile contro Portland (l’hanno già battuta due volte nel giro dell’ultima settimana) e poi chiuderà con Denver e Minnesota (entrambe in trasferta), Golden State in casa e Dallas fuori, tutte squadre impegnate a posizionarsi per i playoff; ai Lakers va anche peggio con Denver (in casa e in diretta su Sky Sport domenica sera), Phoenix, Golden State (entrambe fuori), Oklahoma City in casa e infine a Denver. Questi gli scenari analizzati da Matt Moore di Action Network:

James: "Dovevamo vincere". E Westbrook litiga col pubblico

LeBron James ha provato a stringere i denti e per tre quarti ha trascinato i Lakers segnando 36 punti di cui 21 nel solo secondo quarto, il migliore della sua stagione. Nel quarto periodo però lui come tutti i suoi compagni sono sembrati scarichi mentalmente e fisicamente, con il Re che ha segnato solo due punti tirando 1/4 e sbagliando la tripla allo scadere che avrebbe potuto dare la parità ai suoi, senza neanche toccare il ferro. "Il grande schema delle cose ci dice che questa era sostanzialmente una must-win per noi, e non abbiamo fatto il nostro lavoro" ha sentenziato James dopo la partita, ammettendo che comunque le condizioni della sua caviglia non erano ottimali dopo il rientro affrettato. Anche Anthony Davis ha giocato bene per tre quarti ma ha tirato solo 1/5 nel decisivo quarto periodo, sbagliando anche due tiri liberi sanguinosi in un momento cruciale. Russell Westbrook ha segnato 10 dei suoi 12 punti nell’ultima frazione accendendosi all’improvviso con due triple, ma è evidente che la sua testa in questo momento sia da un’altra parte: "Il pubblico? A essere onesto non presto alcuna attenzione a questi spettatori" ha detto dopo la sconfitta, durante la quale sia lui che Davis avevano avuto un diverbio con un tifoso poi accompagnato all’uscita.

Il danno oltre la beffa: la scelta top-10 rischia di andare ai Pelicans

I Pelicans non avevano solo la motivazione di mantenere il proprio posto al torneo play-in (ora quasi assicurato), ma anche per potenzialmente mettere fine alla stagione dell’ex Anthony Davis (che nei cinque precedenti della sua carriera non aveva mai perso contro New Orleans) e soprattutto farsi un bel regalo in ottica futura. I Lakers infatti hanno l’ottavo peggior record della lega e se la loro scelta al Draft dovesse finire tra le prime 10 andrà proprio ai Pelicans, ottenuta all’interno dello scambio per AD del 2019 in cui hanno ottenuto anche Brandon Ingram (29 punti, 8 rimbalzi e 7 assist per lui nel match). Non che ai Lakers cambi molto, visto che anche in caso di play-in la scelta sarebbe finita ai Memphis Grizzlies, ma rimane in ogni caso un ulteriore danno oltre alla beffa di aver perso il secondo scontro diretto per il play-in nel giro di una settimana.

NBA: ALTRE NEWS