HIGHLIGHTS NBA
Boston cappotta i Nets, vincono Toronto e Dallas
I Celtics vincono anche gara-4 e chiudo i conti avanzando al secondo turno, eliminando i Nets a cui non servono i 39 punti di Kevin Durant. Toronto mette nei guai Philadelphia vincendo anche in gara-5, riportando la serie in Canada per gara-6 con la possibilità di pareggiare. Dallas travolge Utah con 33 punti di Luka Doncic, e i Jazz devono anche fare i conti con un infortunio di Donovan Mitchell
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BROOKLYN NETS-BOSTON CELTICS GARA-4 112-116 (SERIE 0-4) | I Nets ci provano fino all’ultimo, approfittando dell’uscita per sei falli di Jayson Tatum, ma dopo essere stati sotto anche di 15 lunghezze a fine terzo quarto riescono al massimo a riportarsi a -1 a 88 secondi dalla fine. Un canestro di Jaylen Brown, un errore ai liberi di Kevin Durant e un canestro da rimbalzo offensivo di Al Horford a 13 secondi dalla fine hanno però chiuso i conti nella partita e nella serie, mandando i Nets a fare i conti con un’estate difficile
A una prima occhiata la gara-4 di Kevin Durant è stata diversa dalle prime tre gare, chiudendo con 39 punti, 7 rimbalzi e 9 assist in 46 minuti e 39 secondi di gioco. Ma di certo la stella dei Nets non ha avuto la solita efficienza, tirando con il 42% dal campo (13/31 di cui 3/11 da tre punti) e sbagliando l’unico tiro libero di serata (10/11) nel momento più importante. Insieme a lui ci sono 23 punti per Seth Curry e 20 per Kyrie Irving, ma senza incidere: “Nella nostra sconfitta possono esserci tanti fattori, ma loro sono stati migliori di noi” le parole di KD
L’ultima serie di primo turno di playoff persa da Durant risale addirittura al 2010 con la maglia di Oklahoma City, e non era mai stato eliminato per 4-0 nella sua carriera. Il suo futuro a Brooklyn è assicurato, mentre attorno a lui molto potrebbe cambiare — anche se Kyrie Irving ha detto di voler rimanere (“Non ho in programma di andare da nessuna parte, l’eliminazione è motivazione ulteriore per rimanere”) e Steve Nash pare al sicuro. Diverso invece il discorso per Ben Simmons, che non era neanche presente in panchina: nessuno sa davvero cosa succederà con lui