playoff nba
Dallas batte un colpo (e Golden State): va sul 3-1
Trascinati da una super prestazione di Luka Doncic che chiude con 30 punti, 14 rimbalzi e 9 assist, i Mavericks travolgono Golden State nei due quarti centrali e si prendono una meritata vittoria che evita così “il cappotto” nella serie. Dallas manda a bersaglio 20 triple di squadra, mentre gli Warriors d’orgoglio si rimettono in corsa nell’ultima frazione grazie alle riserve, ma non riescono mai a portare il loro svantaggio al di sotto delle otto lunghezze
DALLAS MAVERICKS-GOLDEN STATE WARRIORS, GARA-4 119-109 | Prima ancora che sognare un’improbabile rimonta mai riuscita prima nella storia NBA dopo essere stati sotto 0-3, ai Dallas Mavericks importava soprattutto salvare la faccia ed evitare di incassare un pesante 4-0: missione compiuta da parte di Luka Doncic e compagni, dominanti nei due quarti centrali di una sfida che anche questa volta si è risolta con un blowout. Alcuni si aspettavano un “1, 2, 3… Cancun”, ma i texani hanno avuto tutt’altro approccio alla sfida
Prima 34-23 di parziale - per portare ben oltre la doppia cifra il vantaggio Mavs all’intervallo lungo - poi 37-23 per spazzare via dal parquet Golden State con un quarto d’anticipo e garantirsi almeno un’altra partita in una serie che continua a essere tutta dalla parte degli Warriors. A fare la differenza in favore dei texani è il tiro da tre punti: 20/43 dalla lunga distanza (46.5%), con Dallas che diventa così la prima squadra nella storia dei playoff NBA con almeno 11 match da 15+ triple a bersaglio
Tre portano la firma di uno scatenato Luka Doncic, che non aveva alcuna voglia di arrendersi e di lasciare che la serie finisse senza un suo acuto: il campione sloveno, fresco di selezione nel primo quintetto All-NBA della stagione appena conclusa, sfiora la tripla doppia raccogliendo 30 punti e 14 rimbalzi, fermando a un solo passaggio vincente dalla doppia cifra alla voce assist. Per lui è la 17^ prestazione playoff 30+ punti - raggiunti Kevin Durant e Kobe Bryant tra gli under 23 al 2° posto all-time (primo LeBron a quota 21)