Please select your default edition
Your default site has been set

NBA Finals, il podcast di Draymond Green è un problema per i Golden State Warriors

il caso
©Getty

Il n°23 di Golden State dopo ogni partita playoff degli Warriors, registra una puntata in cui spiega cosa ha funzionato e cosa è andato storto nel suo gioco: un'analisi attenta della gara che può essere molto utile per gli avversari. Lo staff tecnico di Boston resta in ascolto, nella speranza di carpire qualche segreto

Il numero di falli commesso nella serie finale da Draymond Green (15) al momento è pari al numero complessivo di punti messi a referto (15) in tre partite in cui non solo non è riuscito a incidere, ma che spesso sono state segnate dal suo fare macchiettistico in senso deleterio. A far discutere però nelle ultime ore è un altro aspetto controverso che riguarda il n°23 di Golden State: il “Draymond Green Show”, il podcast registrato puntualmente al termine di ognuna delle gare di finale con lo stesso Green che parla dei difetti e dei pregi del gioco di Green. Bleacher Report, che ha fatto filtrare alcune indiscrezioni, ha spiegato: “Uno dei giocatori più celebrali dell’intera NBA registra nel pieno della corsa al titolo una trasmissione in cui racconta quali sono i suoi pensieri”. Insomma, se voi foste gli avversari, cosa fareste? Beh, non è difficile immaginare che lo staff tecnico dei Celtics si sia messo all’ascolto per carpire alcune segreti: 30 minuti di discorso ininterrotto da parte di Green su quello che è accaduto in campo, un unicum anche in una lega come la NBA da sempre “avanti” per diversi aspetti.

Nelle scorse settimane anche lo staff tecnico di Dallas si era messo all’ascolto, senza però riuscire a trovare una chiave da sfruttare sul parquet: “Con tutto il tempo che si passa durante le Finals a ragionare su ciò che accade in campo, pensare di poter cogliere un vantaggio anche minimo ti porta ad analizzare ogni singola parola pronunciata”, spiega una delle fonti che vuole restare anonima. Il diretto interessato nel frattempo minimizza il problema: “Non c’è grande differenza tra quello che spiego in conferenza stampa e quello che dico nel mio podcast”. Di fronte ai tanti “no comment” e alle frasi scontate e banali pronunciate ai giornalisti, ci sarebbe qualcosa da ridire a riguardo, ma nulla vieta a Green di continuare con il suo lavoro. A Boston restano in ascolto, a prescindere dal fatto che sia utile o meno.

green

vedi anche

Green perde la prima sfida col pubblico di Boston