NBA Finals, Williams è ovunque, Green dannoso e apatico: le pagelle di gara-3
In gara-3 i Boston Celtics hanno imposto la loro superiore stazza fisica e il loro atletismo sui Golden State Warriors, specialmente nei punti in area (52-26) e in quelli da seconda opportunità (22-11). Al centro di tutto c'è Robert Williams, che ha giocato la miglior partita della serie spegnendo del tutto Draymond Green, il peggiore in casa Warriors nonostante gli Splash Brothers. Ecco le pagelle di gara-3
MARCUS SMART | Le sue cinque palle perse sono una più sanguinosa dell’altra e in difesa non ha l’impatto che ti aspetteresti dal Difensore dell’Anno in carica, ma sopperisce con una grande prova offensiva e con i canestri più importanti nei momenti chiave della partita (anche con una fortunosa tripla di tabella). Rispetto all’opaca gara-2, una netta e convincente risposta. VOTO: 7
- 24 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 5 palle perse, 8/17 al tiro, 3/7 da tre, 5/7 ai liberi in 40 minuti
JAYLEN BROWN | Parte fortissimo segnando 17 punti nel primo quarto caricandosi la squadra sulle spalle, poi lascia il palcoscenico a Tatum e si fa trovare pronto in difesa, piazzando anche una sensazionale stoppata su Klay Thompson per chiudere la partita. Limita anche le palle perse, e quando lo fa i Celtics diventano automaticamente più difficili da battere. VOTO: 7.5
- 27 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 2 palle perse, 9/16 al tiro, 4/8 da tre, 5/6 ai liberi in 40 minuti
JAYSON TATUM | Per strano che possa sembrare per un realizzatore del suo livello, va meglio quando passa il pallone rispetto a quando si mette in proprio, come testimoniano le basse percentuali. Sbaglia quattro appoggi facili al ferro per uno come lui, ma poi quando serve segna un paio di canestri d’autore e soprattutto coinvolge i suoi compagni, che rispondono presenti sugli scarichi. VOTO: 7.5
- 26 punti, 6 rimbalzi, 9 assist, 2 palle perse, 9/23 al tiro, 3/9 da tre, 5/6 ai liberi in 42 minuti
AL HORFORD | Riempie la sua partita di tante piccole giocate che alla fine, sommate l’una con l’altra, costruiscono un’altra prestazione di grande solidità. Va in sofferenza nel terzo quarto (come tutti) contro Curry, commettendo anche un fallo flagrant cercando di contestare il tiro, ma nel 47-31 a rimbalzo finale c’è anche il suo zampino. VOTO: 6.5
- 11 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 5/7 al tiro, 1/2 da tre e 0/2 ai liberi in 30 minuti
ROBERT WILLIAMS | Il vero jolly pescato da coach Udoka: riesce a tenere il campo molto meglio rispetto alle prime due partite, specialmente in un secondo tempo dove è semplicemente ovunque — chiudendo con il miglior plus-minus di squadra a +21. La sua esuberanza atletica è ingestibile per la frontline di Golden State, contribuendo con 3 dei 15 rimbalzi offensivi di squadra. VOTO: 8
- 8 punti, 10 rimbalzi, 3 recuperi, 4 stoppate, 4/5 al tiro in 26 minuti
GRANT WILLIAMS | Il ritorno a casa gli restituisce impatto, consistenza e minuti, anche alzando il tono contro Draymond Green nel primo tempo. Coach Udoka può tenerlo in campo per 20 minuti e ne è più che felice, anche perché anche lui si iscrive al festival del rimbalzo offensivo prendendone 3, in una serata in cui Boston doppia Golden State per punti da seconda opportunità (22-11). VOTO: 7
- 10 punti, 5 rimbalzi, 1 recupero, 4/7 al tiro, 1/4 da tre, 1/2 ai liberi in 20 minuti
DERRICK WHITE | Dopo tre minuti è già in campo perché Udoka non si fida di Robert Williams e lui parte bene, ma si spegne in fretta così come la sua fiducia nel tiro da fuori (0/3), uscendo mentalmente e tatticamente dalla partita con un paio di brutte giocate anche in difesa. Il suo -12 di plus-minus è il peggior dato di squadra — anzi, è l’unico negativo in tutti i Celtics. VOTO: 5
- 7 punti, 1 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 3/9 al tiro, 0/3 da tre, 1/1 ai liberi in 24 minuti
PAYTON PRITCHARD | Coach Udoka lo lascia in campo per meno di 10 minuti ma se non altro lo schiera, a differenza di Daniel Theis che rimane seduto per tutto il match. Pritchard non sporca il foglio e ripaga con +15 di plus-minus, contribuendo con il suo mattoncino alla causa. VOTO: 6
- 3 punti, 1 assist, 1/2 al tiro, 1/1 da tre in 10 minuti
IME UDOKA | La scelta difensiva continua a essere quella di passare dietro i blocchi contro gli Splash Brothers e nel terzo quarto rischia di far crollare tutta l’impalcatura, ma nel quarto periodo sale il livello di intensità dei suoi e la difesa prende il sopravvento. Restringe le rotazioni e pesca una super serata di Robert Williams, che di certo aiuta. VOTO: 6.5
STEPH CURRY | A metà terzo quarto sembra in grado di vincere la partita da solo, ribaltando un match nel quale i suoi erano rimasti sempre sotto la doppia cifra di svantaggio. Il tutto facendo i conti con i problemi di falli, visto che commette il suo quarto a inizio secondo tempo — venendo attaccato ancora più incessantemente da Boston. Alla fine però si spegne la luce, commettendo tre palle perse in fila a inizio quarto periodo che decidono il match. VOTO: 7
- 31 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi, 3 palle perse, 12/22 al tiro, 6/11 da tre in 37 minuti
KLAY THOMPSON | A lungo è l’unica altra opzione offensiva di Golden State a parte Curry, e ritrova il suo tiro da fuori che lo aveva abbandonato nelle prime due partite. Non è abbastanza per tenere in piedi i suoi per tutti i 48 minuti, fermandosi a 0/3 in un quarto periodo in cui gli Warriors segnano in tutto 11 punti con 5/15 al tiro. Ma è un passo nella giusta direzione. VOTO: 7
- 25 punti, 3 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 7/17 al tiro, 5/13 da tre, 6/6 ai liberi in 39 minuti
ANDREW WIGGINS | Le cifre finali sono anche considerevoli e la difesa su Tatum tutto sommato regge, però commette tanti errori di scarsa comprensione del gioco e al di fuori del pitturato segna solo due canestri su 9 tentativi. A differenza delle gare di San Francisco, manca il suo apporto a rimbalzo sia in difesa che in attacco, soffrendo come tutta la squadra. VOTO: 6
- 18 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi, 2 stoppate, 3 palle perse, 7/16 al tiro, 1/6 da tre, 3/4 ai liberi in 40 minuti
DRAYMOND GREEN | Bastano le sue parole dopo la partita per descrivere la sua prestazione: “Come ho giocato? Di m…”. Non ne azzecca veramente una, giocando in maniera apatica e spenta, quasi più concentrato sul pubblico di Boston che non sui suoi avversari in campo. Decisamente un passo indietro rispetto alla versione fiammeggiante (nel bene e nel male) di gara-2. VOTO: 4
- 2 punti, 4 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata, 2 palle perse, 6 falli, 1/4 al tiro, 0/2 da tre in 35 minuti
KEVON LOONEY | Non riesce ad avere l’impatto delle prime due partite, e ci sta considerando il livello di intensità messo in campo da Boston fin dalla palla a due. Nel secondo tempo coach Kerr non lo rimette più in campo (meno di 6 minuti giocati) pur con Robert Williams in grande spolvero: dei sei rimbalzi offensivi di squadra, tre portano la sua firma. VOTO: 5.5
- 6 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 3 palle perse, 3/4 al tiro in 17 minuti
JORDAN POOLE | L’intrigante secondo tempo di gara-2 non viene replicato a Boston, dove si ripresenta la versione titubante e incapace di creare vantaggi vista per larghi tratti di questa serie. Le sue tre palle perse contribuiscono alle 16 di squadra e di certo non aiutano la causa, così come il suo 1/4 da tre. Un po’ perso. VOTO: 5
- 10 punti, 3 rimbalzi, 3 assist, 3 palle perse, 4/8 al tiro, 1/4 da tre, 1/2 ai liberi in 25 minuti
GARY PAYTON II | Ha meno impatto rispetto alla passata partita e, soprattutto, Boston sembra avere meno timore nell’attaccarlo dritto per dritto, facendo un po’ venire meno la sua utilità in campo. La seconda partita al rientro da un infortunio è notoriamente sempre più difficile rispetto alla prima, e anche lui non fa eccezione. VOTO: 5.5
- 2 punti, 1 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero, 0/2 al tiro, 2/2 ai liberi in 12 minuti
OTTO PORTER | Unico giocatore dal plus-minus positivo di tutta la squadra, una sua tripla insensata suggella un parziale di 7-0 costruito con un solo possesso a disposizione (tripla con fallo di Curry, fallo flagrant e tripla di Porter successiva). I suoi 4 assist sono il miglior dato di squadra, ma non è di certo una buona notizia per coach Kerr. VOTO: 6
- 6 punti, 4 assist, 1 recupero, 2/3 al tiro, 2/3 da tre in 21 minuti
NEMANJA BJELICA | La mossa a sorpresa di gara-2 questa volta non paga dividendi: Bjelica sembra muoversi con un secondo di ritardo rispetto agli altri giocatori in campo, travolto dall’atletismo di Boston. Non riproposto nel secondo tempo. VOTO: 5
- 0 punti, 1 assist, 0/1 al tiro in 3 minuti e mezzo
ANDRE IGUODALA | Più una comparsata che una vera e propria scelta tattica, usato per dare un po’ di riposo a Wiggins in specifici momenti della partita. Non sembra che coach Kerr intenda rimetterlo in rotazione dopo i risultati alterni di gara-1. VOTO: SV
- 0 punti in 2 minuti
STEVE KERR | Boston non ha mai perso due volte di fila in questi playoff e continua a rivelarsi un avversario ostico per gli Warriors, a cui manca un po’ di freschezza atletica per poter tenere il passo. Che i rookie Kuminga e Moody possano darla già nella prossima partita? Vince ancora il terzo quarto, ma ora sono i quarti periodi a fare la differenza: 87-57 per Boston in questa serie. Mai così in sofferenza a rimbalzo nei playoff: perché solo 17 minuti per Looney? VOTO: 5.5