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NBA Finals, infortunio Steph Curry: tutti accusano Al Horford, Marcus Smart lo difende

L'infortunio
©Getty

Il n°30 di Golden State ha rassicurato riguardo la sua presenza sul parquet in gara-4, anche se le sue parole non hanno placato la polemica riguardo la dinamica dell'infortunio - con Horford "franato" sulla sua gamba e sul piede di Curry in maniera volontaria (secondo alcuni). Non per Marcus Smart, che precisa: "Siamo alle Finals, quella è pallacanestro: si lotta su ogni pallone, non c'è nulla di sporco in quel gesto"

Succede sempre così in situazioni del genere: dopo un infortunio o un duro colpo, la prima domanda che ci si pone - anche in maniera inconsapevole - è: “Chi è stato? Chi è il colpevole?”, e questa volta la responsabilità è finita tutta sulle spalle di Al Horford; franato addosso a Stephen Curry mentre andava a caccia del pallone vagante e diventato un macigno crollato sulla gamba del n°30 Warriors. Una giocata che Curry non ha rivisto e non ha voluto commentare ai microfoni davanti ai giornalisti, mentre Marcus Smart ci ha tenuto a spiegare al giornalista di Yahoo Sports Chris Haynes: “Sono le finali NBA: ci sono giocatori pronti a lanciarsi su qualsiasi pallone vagante e questo è successo: subiamo colpi in ogni situazione, ma continuiamo a giocare e sappiamo bene che nulla è intenzionale. Sono le Finals: proviamo tutti a vincere, loro possono lamentarsi quanto vogliono, ma non c’è nulla di sporco o intenzionale nella sua giocata. Parliamo di un gesto legato alla pallacanestro, finisce lì: nessuno scende in campo per colpire e far male all’avversario”. La speranza infatti resta soltanto quella: rivedere in campo Curry anche in gara-4 senza patire troppo causa infortunio, il resto davvero non conta.