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NBA, Gabriele Procida a Las Vegas: "Sognavo la NBA guardando Pierce sfidare Kobe"

esclusiva

Lorenzo Scatigna

In un'intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, l'azzurro - scelto alla n°36 da Detroit all'ultimo Draft - parla del suo primo impatto (ospite dei Pistons a Las Vegas) con il mondo NBA, dei sogni cullati da bambino, della scelta di firmare un triennale con l'Alba Berlino e dell'obiettivo di indossare la maglia azzurra a settembre per gli Europei

LAS VEGAS - Gabriele Procida i suoi Detroit Pistons per il momento li osserva da bordocampo (il primo giorno seduto al fianco di coach Casey e Cade Cunningham). La Summer League di Las Vegas non lo vedrà protagonista in campo, "anche se i Pistons avrebbero voluto - spiega lui ai microfoni di Sky Sport - ma dopo la mia firma con l'Alba Berlino è stato trovato un accordo tra i due club e si è deciso che sarei rimasto fuori dalla competizione per preservarmi per la prossima stagione". Quello di Las Vegas, però, per lui rimane una sorta di battesimo NBA, visto che il Draft lo ha seguito da casa, in Italia: "Ero a Como con la mia famiglia e qualche amico - ricorda - ed è stato una grandissima emozione, anche perché non mi aspettavo la scelta di Portland, che poi in realtà è stata di Detroit perché il mio diritto è stato subito scambiato". Un "colpo di scena" che però non ha colto completamente di sorpresa l'ex Fortitudo: "Il mio agente mi aveva comunicato immediatamente delle trattative in corso tra le due squadre, per cui al momento della scelta sapevo che da Portland sarei finito a Detroit". 

Il contratto triennale con Berlino e la clausola "NBA escape"

Pistons che appoggiano la scelta del giocatore di maturare in Europa in un palcoscenico importante come quello di Berlino - che offre a Procida la chance di disputare l'Eurolega - ma che allo stesso tempo tengono gli occhi fissi sull'azzurro: "Al termine di ogni stagione del mio accordo triennale Detroit ha la possibilità di 'riscattarmi' e grazie alla clausola cosiddetta 'NBA escape' portarmi in America", conferma Procida. Per il momento i contatti con i Pistons hanno voluto dire due chiacchiere con coach Casey a Las Vegas: "Lui avrebbe voluto già vedermi in campo: mi ha detto che gli piace il mio stile di pallacanestro e il mio modo di giocare; a me è sembrata un'ottima persona, oltre che un grande allenatore". Positivo anche il primo impatto con la stella Cade Cunningham e con le altre matricole scelte dai Pistons al Draft, Jaden Ivey e Jalen Duran: "Li conoscevo come giocatori, mi ha fatto piacere conoscerli anche come persone: mi hanno accolto nella loro squadra, sono contento di essere qui con loro". 

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Paul Pierce come modello, ma ora vuole la nazionale

Il mondo NBA per Gabriele Procida è un mondo tutto da scoprire, e anche se fin da bambino era già nel suo "radar" pensarlo possibile, reale non è stato così immediato: "La NBA per me è sempre stato un sogno ma mai il mio primo obiettivo: puntavo a traguardi più vicini, più raggiungibili, e pensavo che centrando quelli poi piano piano avrei potuto sognare più in grande. Non avevo necessariamente una squadra preferita - ovviamente ora saranno i Pistons! - ma tra i giocatori mi piaceva guardare soprattutto Paul Pierce", ricorda: "Il suo duello nelle finali 2010 contro Kobe Bryant mi ha appassionato tantissimo". Ora che il sogno è diventato realtà, però, Procida sa benissimo che il lavoro non è finito. Anzi: "Sicuramente devo migliorare la mia fisicità - dice - devo lavorare molto in palestra sul mio corpo, ma non solo: dalla difesa al ball handling ci sono tante piccole cose che nella mia pallacanestro devono crescere per poter giocare ad altissimo livello". Anche perché lo aspetta una stagione in Eurolega e, magari, un Europeo da disputare: "Ora torno a casa, mi metto subito al lavoro in palestra, allenandomi individualmente, ma poi ovviamente non nascondo che sarebbe una grandissima emozione essere richiamato dalla nazionale per gli Europei". Perché la NBA è un sogno realizzato, sì, ma può attendere: prima - si spera - c'è una maglia azzurra da indossare. 

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