Eurobasket, Giannis Antetokounmpo incanta Milano: la prima al Forum è uno show
EUROBASKETIl due volte MVP della NBA ha incantato il pubblico del Forum con una prestazione sensazionale anche in una serata in cui il tiro non gli è entrato. Per lui 27 punti, 11 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate una più decisiva dell’altra, trascinando la Grecia al successo sulla Croazia e infiammando il pubblico sugli spalti
MILANO - Basta un giro veloce attorno al Forum di Assago per capire perché sin dal primissimo pomeriggio c’è dell’attesa. Le maglie dei tifosi che si avvicinano all’impianto alle porte di Milano si dividono quasi equamente: metà azzurre in onore della Grecia, l’altra metà dei Milwaukee Bucks con il numero 34 in bella vista. Il motivo è semplice: Milano ha voglia di Giannis Antetokounmpo e anche l’arrivo del pullman della nazionale greca viene seguito da tifosi speranzosi per un autografo o almeno di trovarsi abbastanza vicini per immortalare il due volte MVP della NBA. L’attesa è talmente alta che persino nella prima partita di giornata, quella che vede opporsi Ucraina e Gran Bretagna, la cornice di pubblico è tutt’altro che disprezzabile. Ma è quando entra in campo per il riscaldamento la nazionale guidata da Antetokounmpo che si accende il Forum: l’ovazione è immediata, così come il coro di “MVP! MVP!” nei posti immediatamente retrostanti la panchina dei greci, con gli occhi di migliaia di tifosi (si parla di 6.500 biglietti venduti per le due partite pomeridiane) che si concentrano solo su Giannis, accogliendo ogni canestro del suo riscaldamento con una piccola ovazione.
Giannis isolato dal mondo e braccato dalla difesa
La concentrazione di Antetokounmpo, nel frattempo, è totale. Il suo volto non trasmette alcuna esitazione, ogni movimento del suo riscaldamento è focalizzato sull’obiettivo di essere al massimo per la palla a due della partita contro la Croazia, isolandosi dal mondo esterno e cercando ritmo solamente con le canzoni messe su dal deejay dell’impianto milanese. Durante il riscaldamento non concede schiacciate, ma ha anzi bisogno che suo fratello Thanasis faccia finta di difendere forte contro di lui per trovare un po’ di ritmo dall’arco dopo un paio di errori decisamente brutti per un giocatore del suo calibro. E in effetti la mancanza di precisione si nota anche a inizio partita: Giannis sbaglia i primi tiri che si prende in sospensione, e la difesa della Croazia è pronta a chiudersi su di lui con un raddoppio istantaneo della coppia Ivica Zubac-Dario Saric, anche a costo di dimenticarsi Thanasis in giro per il campo (e pagano dazio con cinque punti in fila del fratello maggiore della famiglia Antetokounmpo per il sorpasso della Grecia dopo un inizio difficile). Ad approfittare più di tutti degli spazi a disposizione dovuti alla presenza di Giannis è Tyler Dorsey, che segna 20 punti nel solo primo tempo e chiude come miglior marcatore della gara a quota 27. A fine partita il coach della Croazia Damir Mulaomerovic indica in lui “il vero giocatore che ci ha uccisi”, mentre si è detto tutto sommato soddisfatto del lavoro fatto su “un giocatore speciale come Antetokounmpo”. E non gli si può dare torto.
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Il Forum si accende al ritmo di Giannis
Basta poco per fare in modo che il Forum diventi un piccolo Pireo o una piccola Oaka: il pubblico greco è caldissimo, con lo spicchio di tifosi all’angolo che lancia cori e il resto degli spalti che rispondono a tono. In campo Antetokounmpo, almeno nel primo tempo, costeggia la partita: il tiro da fuori non gli entra e lui pensa soprattutto a servire i compagni liberi sul perimetro. Coach Itoudis lo ha messo al centro del gioco e del campo: ogni azione parte da un suo blocco o una sua ricezione, anche usandolo come “specchietto per le allodole” e trovare sul perimetro il fido Sloukas. Proprio una combinazione tra i due viene festeggiata da uno sguardo di intesa tra il coach e il suo miglior giocatore, che comunque senza neanche accorgersi flirta con la tripla doppia (12 punti, 7 rimbalzi e 4 assist) in un primo tempo dalle marce basse. Anche in questa maniera, però, è impossibile tenerlo lontano dal ferro: la Croazia è costretta a mandarlo in lunetta e lui è in serata positiva (9/11 alla fine), nonostante qualcuno dagli spalti provi a contare i secondi che impiega per prendersi il tiro come i tifosi dei Miami Heat (e non solo) ai playoff NBA.
L’andamento del secondo tempo segue quello di Antetokounmpo: quando lui si accende, come in occasione di un canestro e fallo a inizio ripresa, tutta la Grecia lo segue e il Forum si infiamma; quando si spegne, specie con un tiro da fuori che non vuole saperne di entrare (0/4 da tre), la Croazia trova nuove energie e si rifà sotto in più di un’occasione. Sono però le giocate difensive di Antetokounmpo, alla fine dei conti, a decidere la partita. Giannis sbuca fuori dal nulla per un paio di stoppate sensazionali che cancellano canestri già fatti della Croazia e cambiano l’inerzia della partita: una su Bojan Bogdanovic talmente improvvisa da sbucare nascosto da dietro il supporto del canestro, almeno dalla postazione da cui osservavamo la partita noi; la seconda, a fine partita, cancella una tripla dall’angolo di Jaleen Smith (l’ultimo ad arrendersi dei croati con 23 punti) pur cominciando a saltare con i piedi da dentro l’area pitturata, srotolando tutti i 221 centimetri della sua apertura di braccia per mangiare lo spazio che lo separava dal tiratore della Croazia. Una giocata difensiva suggellata da un’altra volata delle sue: campo divorato con un palleggio, fallo subito, canestro in continuità, pubblico in delirio e bacio alla scritta HELLAS sulla maglia. Nel mezzo, e nel momento più difficile del quarto periodo, c’è anche una schiacciata in rovesciata su assist di Nick Calathes per il +4 a 46 secondi dalla fine che di fatto chiude i conti: è l’ultimo atto di una prestazione verrebbe da dire normale (27 punti, 11 rimbalzi, 6 assist, 3 stoppate, 9/24 al tiro e 9/11 ai liberi in 28 minuti e mezzo), ma che di normale non ha nulla quando in campo c’è uno dei tre-quattro migliori giocatori del mondo. E il Forum, in delirio per l’MVP, è tutto ai suoi piedi. Aspettando domani e la sfida con l’Italia.