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NBA, la G League sperimenta l'Elam Ending nel supplementare delle partite

G LEAGUE
©Getty

Nella prossima stagione la lega di sviluppo della NBA cambierà il formato delle partite: nei supplementari non ci saranno più cinque minuti da giocare, ma un punteggio da raggiungere — riproponendo così il cosiddetto Elam Ending. Una formula già vista con successo agli ultimi All-Star Game e che potrebbe arrivare anche nella NBA in futuro

Da sempre la NBA usa la G League come lega di sviluppo non solo per i propri giocatori, ma anche per le modifiche regolamentari. Da quest’anno se ne è aggiunta una decisamente interessante e che potrebbe sbarcare anche al piano di sopra: quello dell’Elam Ending. Se avete seguito gli ultimi All-Star Game avrete già familiarità con il cosiddetto “target score”, con il quale per vincere non bisogna più avere un punto in più dell’avversario alla sirena finale della partita, ma bisogna raggiungere un punteggio prefissato. La novità è che in questa stagione della G League i supplementari non vedranno più i canonici cinque minuti di gioco aggiuntivo, ma bensì un punteggio da raggiungere stabilito in sette punti. Per dirla in termini molto più semplici: il primo che arriva a 7 vince. Da sempre quello di utilizzarlo nel supplementare (dove il punteggio è già in parità in partenza) è sembrato il modo più facile per far "digerire" una novità regolamentare così grande al pubblico, e la stagione di sperimentazione permetterà alla NBA di fare i suoi ragionamenti sull’opportunità di "promuovere" il target score anche nelle proprie partite di regular season e playoff (magari con una stagione di "transizione" usandolo solo in pre-season, oltre che mantenerlo all’All-Star Game). Già dalla sua introduzione nella partita delle stelle comunque l’Elam Ending è stato accolto come una novità interessante: in futuro potranno arrivare anche nella NBA i finali di partita a cronometro spento.

Novità della stagione: Ignite trasloca a Las Vegas e una squadra a Mexico City

L’annuncio dell’Elam Ending è arrivato in occasione della presentazione del calendario della G League, che presenta due ulteriori novità rispetto al passato. La prima riguarda il Team Ignite, la squadra che raccoglie i migliori talenti liceali d’America che non passano dal college (tra cui Scoot Henderson, point guard che si gioca la prima scelta assoluta del prossimo Draft). La squadra di sviluppo trasloca da Los Angeles a Las Vegas, dove disputerà le sue partite casalinghe, e giocherà un’intera stagione da 50 partite (24 in casa, 24 in trasferta e due allo Showcase annuale). Lo stesso farà anche l’unica franchigia extra-USA della G League, i Mexico City Capitanes di Città del Messico che disputerà una stagione intera come le altre squadre.

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