
NBA, Nets, Lakers, Warriors e non solo: i temi caldi a un mese dal via
Archiviati gli Europei con il trionfo della Spagna (senza grandi superstar NBA a roster), l'attenzione di tutti si sposta naturalmente oltreoceano, dove il 18 ottobre (ovvero fra un mese) partirà la nuova stagione NBA. E allora ESPN ha provato a riassumere i temi principali che fanno maggiormente discutere prima del via dei training camp (fine settembre) e delle prime amichevoli (inizio ottobre)

PALLA A DUE IL 18 OTTOBRE | Manca ancora un mese al via della nuova stagione NBA (Celtics-Sixers e Warriors-Lakers per cominciare) ma il network USA ESPN ha cercato di riassumere quanto successo in estate e quali sono gli spunti più interessanti nell'avvicinamento al nuovo campionato. A partire dalle squadre e dai giocatori più attesi fino alle situazioni che - per un motivo o per l'altro - potrebbero presentare dei problemi. Andiamo a scoprirle

QUI BROOKLYN: DURANT, IRVING E SIMMONS. DAVVERO? | In casa Nets è successo di tutto, dai soliti atteggiamenti imperscrutabili di Kyrie Irving alla richiesta di cessione - fatta seguire da aspre critiche ad allenatore e GM - da parte di Kevin Durant. Entrambi sono ancora a roster e finalmente dovrebbe raggiungerli anche Ben Simmons, ancora atteso all'esordio con Brookyn: sulla carta potrebbe non esserci un "Big 3" così forte, e un roster così pericoloso (Harris, Curry, Mills, Warren, O'Neale, etc). Sulla carta, però...

QUI LOS ANGELES: LA TELENOVELA LAKERS | Anche in casa Lakers i riflettori sono sempre stati accesi. Russell Westbrook sembra essere l'elefante nella stanza, ma per il momento è ancora a roster, nonostante in estate siano arrivati il suo "nemico" Pat Beverley (da Utah) e ora anche Dennis Schroder. Thomas Bryant potrebbe far bene in centro (lasciando Davis libero di giocare da 4) ma ovvio che tutto ruoti attorno agli equilibri tra LeBron, AD e il resto della squadra, guidata da un allenatore debuttante (Darvin Ham). Con o senza Westbrook?

QUI MILWAUKEE: NON SOLO ANTETOKOUNMPO | Hanno vinto nel 2021, non sono riusciti a ripetersi nel 2022. Il motivo? Per molti l'assenza per infortunio (nelle ultime 10 gare di playoff) di Khris Middleton, un All-Star e un giocatore offensivo che, a metà campo, è forse il vero go-to-guy dei Bucks. Ai playoff lo ha fermato un problema ai legamenti del ginocchio sinistro, ma in estate si è anche operato al polso: potrebbe non esserci fin dalla prima palla a due, ma solo col suo ritorno si potranno valutare i veri Bucks

QUI CHICAGO: IL MISTERO LONZO BALL | Al momento dell'infortunio al ginocchio sinistro (a metà gennaio) si pensava che Lonzo Ball dovesse restar fuori da 6 a 8 settimane. Invece deve ancora rientrare - ed è più che probabile che non sarà arruolabile neppure nel primo mese della nuova stagione. Con lui in campo i Bulls erano 27-13 dopo le prime 40 gare (un inizio strepitoso), senza hanno chiuso 19-23 finendo eliminati al primo turno. Dall'ex UCLA (oltre che da DeRozan, LaVine e Vucevic) passano i destini di Chicago

QUI SAN FRANCISCO: IL RUOLO DELLA "NEXT GENERATION" | Gli Warriors di Curry-Thompson-Green continuano a vincere (4 titoli in 8 anni) ma ora sulla Baia vogliono iniziare a vedere i progressi dei giovani tenuti a roster non senza sacrifici. Jordan Poole è il più "navigato", ma il trio Jonathan Kuminga (forse quello con maggior upside)-Moses Moody-James Wiseman (seconda scelta assoluta dietro Anthony Edwards nel 2020) potrebbero assicurare gambe fresche e tanto talento alla formazione di coach Steve Kerr

QUI DENVER: L'IMPATTO DI EUROBASKET SUI NUGGETS | Torna (finalmente) Jamal Murray, e torna anche Michael Porter Jr., ma i Nuggets possono ambire a lottare per il titolo solo se Nikola Jokic è Nikola Jokic, ovvero il giocatore votato MVP NBA le ultime due stagioni. Agli Europei ha giocato 124 minuti in 5 gare, cui va aggiunto lo stress psicologico di dover essere il leader della sua Serbia. Che Jokic riabbracceranno i Nuggets a fine settembre?

QUI MILWAUKEE (2): L'IMPATTO DI EUROBASKET SUI BUCKS | Non c'era forse giocatore più atteso agli ultimi Europei di Giannis Antetokounmpo, perché un intero paese, la Grecia, si aspettava che il due volte MVP NBA potesse trascinare la nazionale ellenica sul tetto d'Europa come fatto dalla coppia Dragic-Doncic nel 2019. Invece la Grecia ha fallito, e Antetokounmpo è rimasto in campo 108 minuti nelle 4 gare disputate tra Milano e Berlino. Un'estate senza sosta per "The Greek Freak": la pagheranno i Bucks?

QUI DALLAS: L'IMPATTO DI EUROBASKET SUI MAVERICKS | Nel 2019 la Slovenia aveva sorpreso tutti e vinto l'Europeo, ma l'MVP di quella manifestazione era stato Goran Dragic. Quest'anno le speranza di bis erano sulle spalle di Doncic, ma il n°77 dei Mavs ha fallito nel trascinare la sua nazionale oltre i quarti di finale (con l'inattesa sconfitta contro la Polonia). La forma fisica di Doncic è un grosso punto interrogativo quando in estate si ferma e si riposa, ma lo è anche dopo i 164 minuti trascorsi in campo a Eurobasket in 5 partite