NBA, il mercato come il Black Friday: i migliori affari in giro per la lega
La capacità di trovare ottimi giocatori a costi contenuti è uno dei presupposti per costruire squadre competitive a tutti i livelli. I General Manager della NBA lo sanno meglio di tutti e sono sempre a caccia di giocatori a basso costo: nel giorno degli affari per eccellenza, ecco i 41 migliori "affari" della lega, sia per quanto vengono pagati che per il loro rendimento in campo in base a ciò che viene loro richiesto o dove sono stati presi, al Draft o sul mercato
CHRISTIAN KOLOKO, TORONTO RAPTORS | STIPENDIO: 1.5 MILIONI DI DOLLARI | Pescare un giocatore da rotazione al secondo giro del Draft è già di per sé operazione complessa, ma individuarne uno capace di tenere il campo da titolare per metà delle partite giocate da rookie è davvero un impresa. Koloko è il giocatore meno pagato dei Raptors, eppure in campo non sfigura e anzi, si è già guadagnato la fiducia di coach Nick Nurse
JOCK LANDALE, PHOENIX SUNS | STIPENDIO: 1.56 MILIONI DI DOLLARI | Dopo una stagione ai San Antonio Spurs in cui non si è fatto particolarmente notare, l’australiano è diventato subito un giocatore utile dalla panchina per i Suns, tanto da conquistarsi il posto in rotazione. E dire che per prenderlo i Suns hanno dovuto semplicemente dare il minimo possibile (110.000 dollari) per acquisire il suo contratto, il 431° in NBA
JOSE ALVARADO, NEW ORLEANS PELICANS | STIPENDIO: 1.56 MILIONI DI DOLLARI | Tra i 431esimi contratti in NBA c’è anche quello della pestifera guardia dei Pelicans, diventata nota per le sue “imboscate” ai danni degli ignari portatori di palla avversari. Ma al di là di tutto, Alvarado è uno che cambia le partite quando è in campo, e non costa niente. La notizia migliore? È sotto contratto anche per il prossimo anno (non garantito) e quello successivo (team option) sempre sotto i 2 milioni di dollari. Davvero un affare da Black Friday
AUSTIN REAVES, LOS ANGELES LAKERS | STIPENDIO: 1.56 MILIONI DI DOLLARI | Solamente Max Christie ai Lakers guadagna meno di lui, eppure è un elemento imprescindibile nella rotazione di coach Ham (28 minuti di media), che gli affida anche qualche responsabilità con la palla in mano (2.7 assist per 36 minuti). La cattiva notizia per i gialloviola è che è in scadenza: avranno interesse a rifirmarlo?
AYO DOSUNMU, CHICAGO BULLS | STIPENDIO: 1.56 MILIONI DI DOLLARI | Chiude il quartetto di giocatori al 431° posto della classifica l’attuale point guard titolare dei Chicago Bulls, che ha approfittato della perdurante assenza di Lonzo Ball per guadagnarsi il quintetto base. Già lo scorso anno coach Donovan gli aveva dato grande fiducia da rookie, confermandola anche al secondo anno: niente male per un giocatore scelto alla 38 nel Draft 2021
SAM HAUSER, BOSTON CELTICS | STIPENDIO: 1.63 MILIONI DI DOLLARI | In molti avevano storto il naso quando i Celtics, dopo un’annata da rookie non esaltante, avevano deciso non solo di rifirmarlo, ma di farlo con un accordo a lungo termine fino al 2025 (ultimo anno in team option). Finora però hanno ampiamente avuto ragione: Hauser sta tirando col 47.4% da tre punti e il differenziale tra quando è in campo e quando è fuori è di +28 punti su 100 possessi, di gran lunga il migliore della squadra col miglior record in NBA
HERB JONES, NEW ORLEANS PELICANS | STIPENDIO: 1.78 MILIONI DI DOLLARI | Le seconde scelte che “cliccano” sono inevitabilmente parte di questa classifica, ma è anche merito delle squadre crederci e andarle a scegliere. I Pelicans ci hanno visto lunghissimo quando hanno scelto Jones alla 35 del Draft del 2021, e lui ha difeso talmente bene da guadagnarsi il quintetto base praticamente subito, mantenendolo anche in questa stagione in cui non sta tirando bene (25% da tre). Ma per essere il 412° contratto NBA…
MAX STRUS, MIAMI HEAT | STIPENDIO: 1.8 MILIONI DI DOLLARI | Dal laboratorio di coach Spoelstra è uscito fuori prepotentemente lo scorso anno, tanto da meritarsi un posto nella rotazione dei playoff rendendo di fatto spendibile sul mercato anche Duncan Robinson, di cui riesce quasi a replicare le percentuali da tre ma portando in dote tutt’altra consistenza difensiva. E non a caso gli Heat vorrebbero cedere Robinson, così da poterlo rifirmare con più serenità in estate
DEAN WADE, CLEVELAND CAVALIERS | STIPENDIO: 1.9 MILIONI DI DOLLARI | A vederlo così non sembra poter sopravvivere nel ruolo in cui si aggirano i peggiori squali della NBA, ma in un modo o nell’altro riesce sempre a cavarsela e a dare un egregio contributo ai suoi (+15.3 di differenziale su 100 possessi tra quando è in campo e quando è fuori). Certo, l’insostenibile 48% che sta tenendo da tre punti aiuta enormemente la sua causa, ma Cleveland è stata furba ad assicurarselo fino al 2026 a poco più di 6 milioni di media all’anno
YUTA WATANABE, BROOKLYN NETS | STIPENDIO: 1.9 MILIONI DI DOLLARI | Sottovalutatelo a vostro rischio e pericolo: il giapponese non ruberà l’occhio, ma è una dinamo impressionante di energia (specialmente a rimbalzo) ed è semplicemente il miglior tiratore dagli angoli della NBA (16/20 per un impressionante 80%). Nella squadra di Irving, Durant e Simmons basta e avanza: coach Vaughn quando non ce l’ha ne sente la mancanza
JEVON CARTER, MILWAUKEE BUCKS | STIPENDIO: 2.1 MILIONI DI DOLLARI | Dopo aver girato a lungo tra Memphis, Phoenix e Brooklyn senza mai riuscire a imporsi, a Milwaukee ha trovato il suo posto in NBA diventando un membro importante in uscita dalla panchina. Per una squadra in luxury tax e con ambizioni di titolo, trovare un titolare (17 gare in quintetto su 17 quest’anno) che difende forte e segna quando chiamato in causa (38% da tre) a poco più di 2 milioni è un affare gigantesco, ed è sotto contratto anche per il prossimo anno alle stesse cifre
DESMOND BANE, MEMPHIS GRIZZLIES | STIPENDIO: 2.1 MILIONI DI DOLLARI | Considerando che è proprietario del 369° contratto NBA, è di gran lunga il miglior affare di questa stagione in NBA. Non lo sarà più già dall’estate, quando Memphis farà di tutto per fargli firmare un’estensione di contratto, anche perché prima di fermarsi per un infortunio era in odore di All-Star Game. I contratti da rookie, se funzionano, sono sempre un affare, ma con quello di Bane si esagera
BOL BOL, ORLANDO MAGIC | STIPENDIO: 2.2 MILIONI DI DOLLARI | Oggetto misterioso nei primi tre anni della sua carriera, a Orlando sta dimostrando di poter essere un giocatore NBA, viaggiando a 13.1 punti e 8.2 rimbalzi con quasi due stoppate a partita. Cifre che giustificano ampiamente il suo contratto minuscolo, che non entra neanche nei primi 350 della lega: e la notizia migliore è che anche il prossimo anno prenderà la stessa cifra, peraltro non garantita
BONES HYLAND, DENVER NUGGETS | STIPENDIO: 2.2 MILIONI DI DOLLARI | Sempre secondo la regola del “le scelte al Draft che funzionano rendono sempre”, i Nuggets con la scelta numero 26 del Draft 2021 hanno pescato quello che è attualmente il leader della loro panchina, viaggiando a 15 punti di media a partita e il 44% da tre punti (meglio invece soprassedere sul 34% da due). Ci sono ancora un paio di anni nel contratto da rookie, il che lo rende un ottimo affare
ANDREW NEMBHARD, INDIANA PACERS | STIPENDIO: 2.2 MILIONI DI DOLLARI | Il nome non vi dirà tanto, ma l’ex giocatore di Gonzaga si è guadagnato immediatamente la fiducia dei Pacers, che dopo averlo scelto al Draft con la numero 31 gli hanno fatto firmare un quadriennale da 8.6 milioni di dollari complessivi. Quello che lo rende davvero un affare, oltre al suo rendimento in campo che gli ha aperto le porte del quintetto, è che il contratto è a scendere e l’ultimo anno è in team option, a testimonianza della lungimiranza della dirigenza dei Pacers
TYRESE MAXEY, PHILADELPHIA 76ERS | STIPENDIO: 2.7 MILIONI DI DOLLARI | Esploso lo scorso anno e confermatosi in questa stagione in cui sfiora i 23 punti di media, Maxey sicuramente guadagnerà più degli attuali 2.7 milioni del suo contratto da rookie, e potrà firmare un’estensione già a partire da questa estate. Dubitiamo che i Sixers vogliano privarsene, anche se il costo non sarà da prezzo di saldo: per ora, però, rimane un grande affare, considerando anche la 21^ scelta al Draft dove è stato pescato
SADDIQ BEY, DETROIT PISTONS | STIPENDIO: 2.9 MILIONI DI DOLLARI | In questa sua terza stagione NBA non sta confermando quanto di buono visto lo scorso anno, complice un tiro da tre che sembra averlo abbandonato (29% dopo il 36% dei primi due anni). Rimane comunque un affare per chiunque voglia prenderselo, visto che sembra essere stato messo sul mercato ed è titolare del 295° contratto in NBA: al netto dei problemi al tiro, è comunque un titolare a bassissimo costo, a patto però che poi lo si voglia estendere
SIMONE FONTECCHIO, UTAH JAZZ | STIPENDIO: 3.2 MILIONI DI DOLLARI | Lo inseriamo in classifica sulla fiducia, consapevoli che il suo spazio all’interno della rotazione dei Jazz non può fare altro che crescere, rendendo ancora più conveniente il suo accordo da poco più di 3 milioni, che peraltro è in discesa a 3 milioni netti il prossimo anno. Se non dovesse funzionare ai Jazz, qualcuno dovrebbe farci seriamente un pensiero
TYRESE HALIBURTON, INDIANA PACERS | STIPENDIO: 4.2 MILIONI DI DOLLARI | Come regola generale ci siamo dati quella di non inserire giocatori con contratto da rookie scelti in top-10, e Haliburton nel 2020 è stato scelto alla 12 dai Sacramento Kings. Ai Pacers sta viaggiando semplicemente a livelli da All-Star Game, sfiorando i 20 punti a partita con quasi 11 assist di media, il miglior passatore di tutta la NBA. Aggiungeteci anche il 38.8% da tre e avrete un clamoroso affare da Black Friday, ma non pensate di poterci mettere sopra le mani
GRANT WILLIAMS, BOSTON CELTICS | STIPENDIO: 4.3 MILIONI DI DOLLARI | Non ha trovato un accordo coi Celtics per l’estensione di contratto e sta rispondendo sul campo a tutti i dubbi che c’erano su di lui. Le percentuali da tre punti sono semplicemente irreali (45.5% su quasi 4 tentativi a partita) così come la sua duttilità tattica e la sua intelligenza in campo. Forse i Celtics si pentiranno di non averlo esteso subito: il rischio è che diventi troppo costoso trattenerlo la prossima estate, ma per ora rimane un super affare
DEVIN VASSELL, SAN ANTONIO SPURS | STIPENDIO: 4.4 MILIONI DI DOLLARI | Scelto una posizione prima di Haliburton, rimane fuori dalla top-10 del Draft 2020 e sta producendo a livelli da Giocatore più Migliorato dell’anno, passando da 12.3 a 20.6 punti di media da un anno all’altro, peraltro con il 44% da tre punti su 7.3 tentativi a partita e raddoppiando gli assist (da 1.9 a 3.7). La ricostruzione degli Spurs passa soprattutto dalle sue mani: in estate lo attende un’estensione remunerativa
PAT CONNAUGHTON, MILWAUKEE BUCKS | STIPENDIO: 5.7 MILIONI DI DOLLARI | Protagonista sottovalutato del titolo del 2021, scollinati i 30 anni Connaughton è spesso alle prese con problemi fisici (ha disputato solo due partite finora) ma rimane un giocatore di sicuro affidamento e, soprattutto, sotto contratto ancora a lungo. Oltre ai 5.7 milioni di questa stagione, infatti, ha già firmato un accordo da poco più di 28 milioni nelle prossime tre annate, senza incrementi di stipendio: per il giocatore visto nel 2021 è un affare sicuro
BRUCE BROWN, DENVER NUGGETS | STIPENDIO: 6.5 MILIONI DI DOLLARI | In molti si sono sorpresi quando i Nets lo hanno lasciato andare, vista l’importanza che aveva ricoperto per loro nelle passate stagioni e il contratto tutto sommato ridotto con cui i Nuggets se lo sono portati a casa. Al fianco di Nikola Jokic è un tagliante perfetto e sta viaggiando ai massimi in carriera per punti (11.1) e assist (4.8), oltre a tirare col 40% da tre. Cosa volere di più?
KEVON LOONEY, GOLDEN STATE WARRIORS | STIPENDIO: 8 MILIONI DI DOLLARI | Può il centro titolare della squadra campione NBA in carica avere solo il 176° contratto della lega? In estate Kevon Looney forse avrebbe potuto guadagnare anche di più, ma ha preferito la sicurezza di Golden State dove è sicuro del posto da titolare, vista anche l’intesa telepatica che ha sviluppato coi suoi compagni di lungo corso. Anche i problemi fisici sembrano essere alle spalle e il contratto scadrà solo nel 2025
NIC CLAXTON, BROOKLYN NETS | STIPENDIO: 8.5 MILIONI DI DOLLARI | Dopo i primi due anni da riserva, c’era qualche dubbio che potesse imporsi subito come un centro titolare in NBA. Finora però le risposte sono state molto positive, unendo presenza sotto canestro (11.7 punti con il 73% al tiro, leader in NBA) a intimidazione al ferro (2 stoppate di media) con una mobilità laterale invidiabile. Tira sempre i liberi con il 40%, ma non si può volere tutto
ALEX CARUSO, CHICAGO BULLS | STIPENDIO: 9 MILIONI DI DOLLARI | Un altro giocatore su cui tutti i dubbi che c’erano (in particolare da parte dei Lakers, che hanno finito per rimpiangerlo) sono stati smentiti, al netto dei problemi fisici che si porta dietro con uno stile di gioco molto aggressivo. A Chicago però non possono farne a meno: il differenziale su 100 possessi tra quando c’è e quando non c’è è di +17.9, di gran lunga il più alto della squadra e uno dei migliori in NBA. E non guadagnerà nemmeno 10 milioni neanche nel 2024-25
JAKOB POELTL, SAN ANTONIO SPURS | STIPENDIO: 9.3 MILIONI DI DOLLARI | Oltre a essere un affare per rendimento in campo, lui potrebbe essere anche un’occasione di mercato, visto che gli Spurs potrebbero cederlo davanti alla giusta offerta prima della deadline del mercato. Chi lo prenderà sa di non dover sborsare molto nell’immediato, ma anche di doverlo rifirmare in estate visto che è in scadenza: per un centro solido sui due lati del campo, però, ci si può anche fare un pensiero
ROBERT WILLIAMS III, BOSTON CELTICS | STIPENDIO: 10.9 MILIONI DI DOLLARI | Purtroppo la salute non è dalla sua parte, visto che gli infortuni sembrano perseguitarlo, ma quando è in campo il centro dei Celtics è uno che cambia le partite sia in difesa (primo quintetto difensivo nella passata stagione) quanto in attacco. I Celtics hanno fatto un affare quando lo hanno esteso nell’estate del 2021 a meno di 50 milioni complessivi: fosse stato anche sano, sarebbe valso almeno il doppio
DORIAN FINNEY-SMITH, DALLAS MAVERICKS | STIPENDIO: 12.4 MILIONI DI DOLLARI | I Mavs hanno commesso un errore nel far andare via Jalen Brunson, ma sono stati bravi a estendere DFS prima che venisse a costare troppo. Proprietario solo del 120° contratto in NBA, è un 3&D perfetto per giocare al fianco di Luka Doncic, prendendosi sempre l’attaccante più pericoloso e facendosi trovare pronto sugli scarichi. Ed è sotto contratto almeno fino al 2025 a un prezzo inferiore di quello di un titolare medio in NBA
JOSH HART, PORTLAND TRAIL BLAZERS | STIPENDIO: 12.9 MILIONI DI DOLLARI | Guadagna talmente poco che i tifosi dei Blazers già tremano al pensiero che possa andarsene in estate, privando la squadra di uno dei protagonisti di questo inizio di stagione. Rimbalzista pazzesco per ruolo e dimensioni (8.1 a partita!), lo scorso anno si è scoperto anche realizzatore (quasi 20 punti di media) nelle 13 partite disputate a Portland dopo lo scambio dai Pelicans. Quest’anno è tornato nei ranghi, ma rimane un giocatore che chiunque vorrebbe avere
KYLE KUZMA, WASHINGTON WIZARDS | STIPENDIO: 13 MILIONI DI DOLLARI | Il vituperato ex Lakers è diventato un giocatore solido sui due lati del campo, capace di viaggiare a quasi 20 punti di media con 8 rimbalzi e 3.2 assist pur senza trovare grande precisione dalla lunga distanza (30% su 7.2 tentativi a partita). In estate può diventare free agent uscendo dall’attuale accordo: con questo rendimento, è certo che andrà a guadagnare più di quello che costa in questo momento
JORDAN CLARKSON, UTAH JAZZ | STIPENDIO: 13.3 MILIONI DI DOLLARI | Perenne candidato al premio di sesto uomo dell’anno (vinto nel 2021), da quest’anno parte in quintetto per i sorprendenti Jazz e lo fa con grande rendimento, giustificando ampiamente il 111° contratto della lega. Sta tirando col 37.5% da tre su 8 tentativi a partita, spesso con coefficiente di difficoltà altissimo: continuando così, in estate lo aspetta un contratto ben più alto
BROOK LOPEZ, MILWAUKEE BUCKS | STIPENDIO: 13.9 MILIONI DI DOLLARI | Lo scorso anno sembrava un peso morto, complici anche i problemi di infortuni che lo hanno fortemente limitato; quest’anno è uno “steal” clamoroso, visto anche un rendimento (16.4 punti, 2.6 stoppate e il 39% da tre) che lo posiziona al top della corsa per il premio di Difensore dell’Anno. I Bucks non possono farne a meno nonostante compirà 35 anni ad aprile: in estate bisognerà fare una scelta forte, visto che è in scadenza
WENDELL CARTER JR., ORLANDO MAGIC | STIPENDIO: 14.1 MILIONI DI DOLLARI | Sommessamente uno dei migliori contratti della NBA: non solo perché è un lungo solido nelle due metà campo (16.6 punti, 9.1 rimbalzi, 3.3 assist e il 57% effettivo al tiro), ma soprattutto perché viene pagato meno di un titolare e il suo contratto va a scendere fino ai 10.8 milioni che guadagnerà nel 2026, senza opzioni per uscire. I Magic si sono assicurati un giocatore solido a prezzo di saldo, in pieno stile Black Friday
KEVIN HUERTER, SACRAMENTO KINGS | STIPENDIO: 14.5 MILIONI DI DOLLARI | Dopo quattro stagioni “trattenute” ad Atlanta, in California sta facendo vedere tutto il suo repertorio, complice anche un clamoroso 50% da tre punti su 7.4 tentativi a partita che lo posiziona al vertice della NBA. Il miglior tiratore della lega guadagna meno di un titolare “normale” e continuerà ad avere uno stipendio standard fino al 2026 senza opzioni di uscita: con il salary cap destinato a salire ulteriormente, un affare enorme (a patto che le percentuali non scendano troppo)
LAURI MARKKANEN, UTAH JAZZ | STIPENDIO: 16.4 MILIONI DI DOLLARI | E dire che qualcuno aveva storto il naso quando ha firmato un quadriennale da 67 milioni di dollari con i Cleveland Cavaliers. Già lo scorso anno il finlandese aveva giustificato l’esborso dei Cavs, ma da quando è passato ai Jazz è completamente esploso, giocando a livelli da All-Star Game (22 punti e 8.5 rimbalzi di media). E se prima qualcuno poteva pensare di prenderselo, ora è assolutamente intoccabile per i Jazz che vogliono costruire attorno al suo eccellente contratto
DEJOUNTE MURRAY, ATLANTA HAWKS | STIPENDIO: 16.5 MILIONI DI DOLLARI | Il suo stipendio risale ai tempi in cui non era l’All-Star che è adesso, rendendolo un affare nel rapporto tra costo e rendimento. Il problema, semmai, è che guadagna troppo poco, rendendo difficile per gli Hawks offrirgli un’estensione (che parte dallo stipendio attuale del giocatore) competitiva rispetto alle offerte che riceverà da free agent (che invece partono dallo spazio salariale a disposizione delle squadre). La buona notizia è che è sotto contratto fino al 2024 a prezzi di saldo
OG ANUNOBY, TORONTO RAPTORS | STIPENDIO: 17.3 MILIONI DI DOLLARI | È solo l’84° giocatore più pagato in NBA, ma è il terrore di qualsiasi attaccante con il suo fisico granitico e le sue braccia chilometriche che lo rendono uno dei difensori più difficili da affrontare, viaggiando a oltre 2.4 recuperi di media a partita. Non che in attacco non si faccia sentire: a 18.6 punti di media sta viaggiando ai massimi in carriera, ed è sotto contratto a cifre contenute anche per la prossima stagione
JERAMI GRANT, PORTLAND TRAIL BLAZERS | STIPENDIO: 20.9 MILIONI DI DOLLARI | Un po’ come per Josh Hart, i tifosi dei Blazers tremano al pensiero di poterlo perdere in estate. Il suo arrivo a Portland ha cambiato il volto difensivo della squadra, dando a coach Billups un coltellino svizzero per tutte le situazioni, oltre a un realizzatore da quasi 20 punti a partita con il 48.4% da tre punti su 5.5 tentativi a partita. Considerando il prezzo contenuto pagato per ottenerlo da Detroit, davvero un affare
JALEN BRUNSON, NEW YORK KNICKS | STIPENDIO: 27.7 MILIONI DI DOLLARI | I Mavericks non ci hanno creduto e hanno fatto male, perché Brunson sta dimostrando di poter essere una point guard titolare in NBA, sfiorando i 21 punti di media a New York. Quello che rende il suo contratto un vero affare da Black Friday è però la sua strutturazione a scendere, che lo porterà a guadagnare 24.9 milioni nel 2025 e nel 2026 (in player option). Per essere a malapena nella top-50 dei giocatori più pagati, un bel contratto
JAYLEN BROWN, BOSTON CELTICS | STIPENDIO: 28.7 MILIONI DI DOLLARI | Per quanto rendono in campo e quanto fanno guadagnare fuori, quasi tutti gli All-Star sono in realtà un affare, frenati solo dal “tetto massimo” fissato dal max contract. Ma un giocatore del livello di Brown a meno di 30 milioni all’anno si segnala come uno dei più convenienti, visto che nel 2019 firmò un’estensione da 107 milioni complessivi ben al di sotto del massimo possibile. In estate bisognerà discutere l’estensione, ma per ora Boston se lo gode