La cestista statunitense, detenuta dallo scorso febbraio, è stata liberata dalla Russia ed è su un aereo per tornare a casa, come ha annunciato il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Si conclude così la vicenda che ha tenuto banco per tutto il 2022, portando alla condanna di nove anni per la giocatrice della WNBA
La cestista americana Brittney Griner, detenuta in Russia dallo scorso febbraio e condannata a nove anni di carcere dopo essere stata trovata in possesso di cartucce per sigarette elettroniche contenenti sostanze stupefacenti, è stata consegnata agli agenti Usa e "sta tornando a casa", come ha scritto su Twitter il presidente Joe Biden. “È al sicuro, in aereo e sta tornando a casa", si legge nel post, accompagnato da due foto dell'inquilino della Casa Bianca con la moglie di Griner, Cherelle Griner, nello Studio Ovale. Biden aggiunge che ha già parlato al telefono con la star della WNBA.
A sbloccare il ritorno della due volte campionessa olimpica è stato uno scambio di prigionieri tra USA e Russia, con il trafficante di armi Viktor Bout a fare il percorso inverso in direzione della Russia, come confermato anche dal ministro degli esteri russo. Lo scambio, secondo quanto riferito da fonti russe, sarebbe avvenuto ad Abu Dhabi e non coinvolgerebbe Paul Whelan, un dirigente di un'azienda di sicurezza privata detenuto in Russia dal dicembre del 2018 con accuse di spionaggio ritenute senza fondamento da parte degli USA. Griner era stata recentemente trasferita in una colonia penale con condizioni molto più dure rispetto al carcere in cui era stata detenuta a Mosca, ma la grande attenzione sul suo caso negli Stati Uniti e nel mondo hanno portato alla decisione di "sacrificare" un detenuto come Bout (che stava scontando una pena di 25 anni) pur di riportarla a casa.