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NBA, Utah Jazz: Walker Kessler vuole diventare il miglior stoppatore della lega

NBA
©Getty

Il rookie dei Jazz ha piazzato cinque stoppate in sette minuti nella gara poi persa da Utah contro Memphis, confermando però le sue grandi capacità a protezione del ferro e mantenendo costante il livello di resa nonostante il massiccio utilizzo che la squadra di Salt Lake City sta facendo di lui. Il segreto? Riuscire a stoppare sia con la mano destra che con la sinistra, senza che l'avversario possa avere scampo

Non è una novità, né qualcosa di inatteso, ma certamente in pochi avrebbero scommesso che Walker Kessler riuscisse da subito - nonostante la sua atipicità in tempi di lunghi che mettono palla a terra e giocano sul perimetro - a incidere così tanto nei pressi del ferro: il rookie degli Utah Jazz è diventato nel giro di tre mesi uno dei tasselli fondamentali di questa sorprendente versione della squadra di Salt Lake City, ritagliandosi spesso e volentieri minuti importanti sul parquet. In questi primi giorni di gennaio però sembrava che, giunto al giro di boa della regular season, anche Kessler stesse iniziando a subire la frequenza degli impegni, scontrandosi con quello che in gergo viene definito “rookie wall” - l’incapacità di mantenere il proprio livello di rendimento con costanza per sei mesi giocando di continuo. Dai 9.5 punti e 8.7 rimbalzi di media con 74% al tiro in 24 minuti di dicembre (cifre da ottimo centro, tenendo da parte le stoppate) si era scesi a 6 punti e 6 rimbalzi di media con 66% dal campo nelle ultime sfide, prima che contro Memphis Kessler ritrovasse convinzione e soprattutto presenza a protezione del ferro. Nel testa a testa contro i Grizzlies è riuscito a piazzare ben cinque stoppate nell’arco di sette minuti in avvio di gara, chiudendo poi in doppia doppia da 10 punti con 5/7 al tiro e 11 rimbalzi, in una serata da sei stoppate complessive.  

Scelto per le sue capacità di stoppatore, con una tecnica diversa dagli altri

Kessler era reduce da una annata leggendaria per stoppate al college (uno dei principali motivi per cui i Jazz hanno deciso di puntare su di lui al Draft 2022 con la 22^ chiamata assoluta), quando con Auburn ha concluso la stagione nel 2021-22 a 4.6 stoppate di media a partita. Sintomatico nell’ultimo anno prima di sbarcare in NBA il suo 19% di block rate - praticamente una conclusione su cinque di quelle prese dagli avversari al college con lui nelle vicinanze terminava con una stoppata. E ora sembra non aver risentito in alcun modo del salto tra i professionisti, non facendo rimpiangere ai Jazz la partenza di Rudy Gobert - il giocatore a cui vuole sottrarre lo scettro di miglior giocatore a protezione del ferro in NBA. Al momento Kessler è quarto per stoppate complessive con le 75 messe a referto finora, davanti anche a Jaren Jackson Jr. e secondo soltanto a Myles Turner, Nic Claxton e Brook Lopez - nell’élite della lega, sfruttando quella che appare come una dote unica nel suo genere. “Ho avuto a che fare con molti giovani talenti e anche con tantissimi veterani e campioni: sono viziato sotto questo punto di vista - spiega coach Hardy - ma raramente ho visto in azione giocatori con il suo tempismo e con la capacità di stoppare usando indifferentemente entrambe le mani, questo lo rende imprevedibile”.

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Una delle metafore più significative utilizzate per descrivere il suo gioco arriva da alcuni cronisti che seguono i Jazz in tutte le loro sfide: “è come se più che il canestro, ci fosse una rete di pallavolo oltre la quale lui salta e schiaccia via indifferentemente i palloni che gravitano nella sua zona, sia con la mano destra che con la sinistra”. Il risultato quindi è quello di non dare punti di riferimento agli avversari, che non possono sentirsi mai al sicuro a prescindere dalla linea di penetrazione che scelgono di volta in volta. “Lavora bene di posizione, sempre verticale e soprattutto segue con gli occhi l’avversario: è difficile coglierlo impreparato e l’ottimo lavoro gli permette di contestare sempre il tiro, rendendo la vita complicata a chi lo sfida a prescindere dal fatto che arrivi o meno la stoppata”. Uno di quei nomi da segnarsi insomma: se andate a caccia di grandi stoppatori in NBA, da oggi dovete aggiungere anche il suo nome alla lista.

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