Seconda vittoria nel giro di tre giorni per i Miami Heat sui New Orleans Pelicans, rimontando 16 lunghezze di svantaggio nel primo tempo e vincendo grazie ai 26 di Tyler Herro e i 18 a testa di Jimmy Butler e Bam Adebayo, oltre ai canestri decisivi di Kyle Lowry. Agli ospiti sempre privi di Zion Williamson e Brandon Ingram non bastano sei giocatori in doppia cifra per evitare la nona sconfitta nelle ultime 12
Miami e New Orleans danno vita a una partita che è un festival degli errori, combinando per la bellezza di 45 palle perse. Se non altro gli Heat hanno l’accortezza di condensarle quasi tutte nel primo tempo, mentre i Pelicans ne commettono ben 19 nel secondo e cadono per la nona volta nelle ultime 12 partite nonostante ben sei giocatori in doppia cifra, guidati dai 17 di Trey Murphy III e da un Dyson Daniels mai domo (11 punti, 7 rimbalzi, 6 assist, 2 recuperi e una stoppata). CJ McCollum litiga col canestro (5/16 per 13 punti) e fallisce la tripla del possibile sorpasso a 7.6 secondi dalla fine, senza riuscire a impedire il secondo ko in tre giorni dei Pelicans contro gli Heat, che al contrario ringraziano i 26 punti di Tyler Herro, i 18 a testa di Jimmy Butler e Bam Adebayo e i 17 di Kyle Lowry (autore di tre canestri in fila nella fase calda del quarto periodo) per portare a casa il successo.
Gli ultimi minuti sono a dir poco rocamboleschi: New Orleans sotto di due a 15 secondi dalla fine commette una violazione di 5 secondi sulla rimessa prima di riuscire a chiamare timeout, poi Miami ha bisogno per due volte di rifugiarsi nel timeout per evitare la stessa violazione salvo poi eseguire una pessima rimessa, con Dyson Daniels che riesce a forzare e poi vincere la palla a due con Jimmy Butler. Sull’ultimo possesso offensivo New Orleans va di nuovo vicina a una violazione di 5 secondi ma in qualche modo la palla finisce nelle mani di McCollum, che si libera di Butler ma vede infrangersi sul ferro la tripla che avrebbe dato il sorpasso ai suoi. Quarto ko in fila per i Pelicans, che sempre senza Zion Williamson e Brandon Ingram rimangono aggrappati al quarto posto a Ovest mentre Miami risale al sesto a Est.