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NBA, Joel Embiid contro Ben SImmons: com'è andata la prima volta in campo da avversari

NBA

Fischiato dall'inizio alla fine dal suo ex pubblico di casa, il giocatore australiano è sceso in campo per la prima volta contro Joel Embiid da quando ha lasciato la Pennsylvania: un testa a testa appassionante sul parquet, sfida diretta in difesa per Simmons e vinta a livello emotivo (e di risultato) dal lungo camerunense - impreciso però quando si è trattato di punire al tiro un avversario più piccolo di lui

A Philadelphia hanno atteso quasi un anno per questo scontro, per il primo testa a testa tra Joel Embiid e Ben Simmons - prima compagni, poi fratelli e infine avversari dopo i problemi e l’addio ai Sixers da parte dell’australiano: pazienza ripagata dai due protagonisti fin dal primo possesso di gara offensivo per Phiadelphia, con Embiid che dopo un minuti ha avuto la prima occasione per attaccare in post la marcatura di Simmons - a cui inizialmente era stato assegnata il compito di provare a contenere sotto canestro sull’ex compagno di squadra: uno dei tre testa a testa diretti con palla al centro camerunense che non sono poi stati convertiti dall’All-Star dei Sixers in punti, ma che hanno chiaramente galvanizzato l’ambiente e condizionato il morale della sfida: “Primo possesso, Joel contro Ben: beh, è stata da subito una festa per il nostro pubblico”, racconta coach Rivers con una risata. “È stato divertente: il pubblico era venuto qui soltanto per questo e loro si sono scontrati con impegno e lealtà: è stato un bello spettacolo”

Erano 583 giorni che non si ritrovavano uno di fianco all’altro sul parquet (in quel caso, come sempre accaduto in precedenza, da compagni di squadra): gara-7 delle semifinali di Conference a Est, Philadelphia che perde contro Atlanta e Simmons che non prende un tiro comodissimo, ma passa il pallone indietro ai compagni condannandoli alla sconfitta. Anche per questo il pubblico di casa ha riservato all’australiano un’atmosfera da playoff, fischiato ogni volta che ha toccato il pallone e travolto da ogni tipo d’offesa. Tensione palpabile in un match da 45 punti, sette tecnici e con 63 tiri liberi e 27 palle perse: “Non è stata la partita più bella, ma l’abbiamo portata a casa”, ha spiegato James Harden - altro grande ex di giornata, diventato ormai spalla ideale per Embiid. Per Simmon il boxscore finale recita: 12 punti (tutti raccolti nella ripresa), 5 rimbalzi e 5 assist, finito però in panchina negli ultimi nove minuti scarsi di match, in cui i Nets hanno piazzato il parziale per provare a recuperare lo svantaggio grazie al tiro da tre punti. Saranno anche passati quasi due anni, ma quel tallone d’Achille resta: un bel problema: la gioia dei Sixers è che non riguarda più loro.

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