
Mercato NBA: da Gallinari a Westbrook, un giocatore da cedere per ogni squadra
Mancano pochi giorni alla deadline di mercato del 9 febbraio e le squadre NBA sono fanno i conti con roster da implementare, rotazioni da rinforzare e in generale chiamate a pianificare in vista di una primavera che si preannuncia ricca di sfide equilibrate in cui un giocatore in più o in meno può fare la differenza. Non solo talenti da aggiungere, ma anche di cui liberarsi: chi dovrebbero cedere le franchigie? Bleacher Report ha stilato la lista con un giocatore per squadra, scopriamoli insieme

Sono sei anni che ad Atlanta continuano a esitare, a non essere del tutto convinti di lui per la resa offensiva e quest’anno sta tirando poco e incidendo meno (17.3 di usage, gioca pochi palloni quando è in campo): meglio liberarsi forse di John Collins, lasciare spazio a Onyeka Okougwu sotto canestro e al tempo stesso massimizzare la sua cessione nella speranza di passare all’incasso

Le speranze di rivederlo in campo nei prossimi mesi restano minime e come sottolineato da Bleacher Report: quali saranno le sue condizioni fisiche dopo un infortunio così grave? Difficile da dirsi, ma ai Celtics serve subito un lungo da aggiungere in rotazione e i 6.5 milioni di dollari di contratto incassati da Gallinari potrebbero essere uniti a qualche scelta al Draft per aggiungere profondità al roster

Scelta al primo giro al Draft 2021, che non sta sfigurando e che può ancora crescere molto: perché allora Brooklyn dovrebbe liberarsi di lui? Perché alle spalle di Nic Claxton nella rotazione serve esperienza, un giocatore in grado di “aggiungete statura” sotto canestro (inteso sia come peso specifico, che come centimetri, che soprattutto come spesso tecnico). Il punto debole dei Nets è quello e lì dovranno lavorare per allungare la rotazione in vista dei playoff

Il rebuilding di Charlotte passa da scelte più drastiche rispetto al sacrificare il singolo free agent: no, tocca mandare via anche pezzi ritenuti grossi o quantomeno pagati come simil-tali. Con Terry Rozier non si va da nessuna parte, gli Hornets ormai lo hanno capito e per questo vogliono liberarsi di lui nel giro di qualche settimana - consapevoli che in un contesto diverso, magari uscendo dalla panchina, può avere il suo peso specifico

Scelto alla n°7 al Draft 2019, ma mai sbocciato come sperato in un gruppo che da subito ha pensato di poter fare a meno di lui: quanto vale Coby White? Una domanda a cui diventa difficile dare una risposta, anche se in questa stagione sta viaggiando ai minimi per minuti, tiri e utilizzo dei possessi quando è sul parquet: un fantasma in una squadra che ha bisogno di una scossa. Resta da chiedersi: basterà sacrificare lui per cambiare il corso di una regular season piatta?

Il miglior asset da poter scambiare per i Cleveland Cavaliers, un giocatore che ha ottimo talento su entrambi i lati del campo, ma diventato marginale in Ohio dopo l’arrivo di Donovan Mitchell. Da sesto uomo non sta funzionando - 9.6 punti con il 27% dall’arco in 22 partite - ma il suo valore non si discute: i 19 milioni di dollari di contratto non sono pochi, ma è in scadenza e qualcuno potrebbe scommettere su di lui per qualche mese e vedere come va

Per carità, non sarà stato un grande giocatore di impatto ai Mavericks, ma riteniamo che il problema di Dallas vada ben oltre JaVale McGee e coinvolga un roster non in grado di supportare in maniera quantomeno decente Luka Doncic. Come fare senza di lui? Cosa costruirgli attorno? Sono le domande che si pongono in Texas, consapevoli che la sola cessione dell’ex centro di Golden State e Lakers cambierà poco le sortie il destino dei Mavs in questa regular season

Denver non ha bisogno di cedere nessuno, tanto che Zeke Nnaji pare l’unica relativa ipotesi da poter prendere in considerazione: questo non vuol dire che i Nuggets hanno un roster perfetto, ma che certamente in Colorado hanno messo insieme un gruppo in grado di rendere sul parquet secondo quelle che sono le idee della dirigenza senza lasciare nulla al caso. Questa capacità di programmare a Denver sperano basti per dare la spinta decisiva nella corsa playoff che attende Nikola Jokic e compagni la prossima primavera

Bojan Bogdanovic è il miglior giocatore tra quelli più chiacchierati di questa deadline di mercato, di gran lunga il pezzo pregiato su cui molte franchigie vorrebbero mettere le mani: per quello Detroit dovrebbe convincersi a cederlo e a far partire l’asta a chi propone la trade migliore. Chi offre di più per il tiratore dei Pistons? Almeno cinque squadre (tutte della Western Conference) sono pronte a farsi avanti

È il quinto giocatore più pagato del roster e questo non rispecchia il valore mostrato in campo da un talento acerbo e cose meno in grado di spiccare il volo rispetto a quanto previsto: James Wiseman non sta dando una mano a Golden State che si aspettava ben altro da lui dopo due anni e mezzo dalla scelta al Draft. Poco male, basterà lasciarlo andare in un’altra squadra e trovare qualcuno di pronto da utilizzare subito sul parquet

#FreeEricGordon: a 34 anni merita un'altra opportunità di giocare ad alto livello, anche perché la sua resa fisica e tecnica resta invidiabile anche inserita in un contesto disfunzionale come quello di Houston. Date una squadra da playoff a questo ragazzo, che può far comodo sul perimetro, in difesa, in uscita dalla panchina: costa poco e vale tanto, basta investire qualche scelta al Draft per prenderlo

Difficilmente Buddy Hield riuscirà a valere più del livello raggiunto oggi in una stagione in cui è il tiratore con più triple complessive a segno in NBA: a 30 anni e con un contratto ancora non del tutto “esploso” è un affare per le squadre che puntano al titolo, mentre Indiana potrebbe massimizzare così l’appeal di un giocatore sbocciato tardi e su cui è complesso immaginare di fondare il proprio rebuilding

Serve una point guard e un giocatore da 42.8% in carriera dall’arco mantiene sempre il suo fascino: peccato che ai Clippers non sia riuscito a dare quella spinta sperata e che forse avrebbe portato la squadra di Los Angeles a fare altre considerazioni. No, Luke Kennard invece può essere non solo sacrificabile, ma anche un giocatore di quelli da poter “vendere” al meglio sul mercato

Sta giocando bene in uscita dalla panchina, serve a livello di energia a gara in corso e anche di punti e gestione del quintetto, ma Russell Westbrook resta potenzialmente un macigno che grava sul salary cap della squadra gialloviola e del quale, se potessero, a Los Angeles si libererebbero ben volentieri e in grande fretta. Trovare acquirenti ora come ora però appare davvero improbabile come scenario

In attesa del suo ritorno in campo dopo la rottura del crociato lo scorso maggio (a 35 anni già compiuti), Danny Green è a detta dei Grizzlies il veterano che manca e che può dare una mano nella corsa playoff di Memphis. Per Bleacher Report invece un suo ritorno in campo potrebbe essere la ragione per sfruttarlo al meglio come pedina di scambio per portare a casa qualche giocatore “più in forma di lui” (a essere gentili) e da sfruttare al meglio nei prossimi mesi

Alcuni potrebbero indicare Kyle Lowry, ma a differenza del veterano Robinson sembra essere ormai definitivamente fuori dai piani di coach Spoelstra. Il problema fondamentale è che uno specialista assoluto del tiro da tre sta convertendo le sue conclusioni solamente col 33% in un sistema che conosce a memoria, non riuscendo più a mascherare le sue difficoltà difensiva. Il contratto da 17 milioni di dollari l’anno poi è un problema non semplice da risolvere senza aggiungere scelte al Draft

Fornisce spaziature necessarie all’attacco di Milwaukee per respirare, ma i playoff degli ultimi anni hanno dimostrato che non può tenere il campo quando conta, venendo puntato brutalmente dagli avversari. Il contratto è semplice da inserire in qualsiasi tipo di scambio, ma non bisogna pensare che in cambio possa arrivare un giocatore in grado di cambiare le sorti della squadra: per lui si parla di Cam Reddish in cambio da New York

I motivi sono semplici: un rendimento non sempre all’altezza e un contratto in scadenza da oltre 30 milioni. Unite alle difficoltà difensive, rende Russell un giocatore di cui Minnesota potrebbe probabilmente fare a meno, anche perché Anthony Edwards sembra pronto ad assumersi ulteriori responsabilità con la palla in mano

Graham è decimo per minuti giocati e quinto per valore del contratto all’interno dei Pelicans: è evidente che coach Green non lo adori, specialmente per le sue limitazioni difensive che con ogni probabilità lo terrebbero fuori dalla rotazione dei playoff, anche perché in carriera non ha mai tirato sopra il 39% e quest’anno anche il tiro da tre sembra averlo abbandonato (34%). Ma per cederlo serve appiccicare una o più scelte

Finito nella “cuccia” di coach Thibodeau, ormai da mesi si attende per lui uno scambio che lo porti lontano da New York, anche se non sembra esserci esattamente la fila per accaparrarsi il francese. Ritrovare il tiro in sospensione perduto potrebbe aiutare la sua causa: 35% dal campo e 31% da tre punti non sono di certo un bel biglietto da visita, specialmente a 18 milioni di dollari di stipendio

È al suo quarto anno in NBA eppure nessuno sa ancora bene se sia un giocatore su cui puntare oppure no. Il problema è soprattutto offensivo perché non sembra in grado di poter mettere la palla nel canestro, e da quando è uscito dalla rotazione i Thunder sembrano essere saliti di livello. La versatilità difensiva e i mezzi fisici sono intriganti, ma c’è qualcosa di più?

I Magic lo hanno rinnovato in estate ma poi non hanno più trovato spazio per lui, specialmente ora che è tornato anche Jonathan Isaac. Anche Terrence Ross potrebbe essere sul cubo degli scambi, ma Bamba ha dalla sua un’età ancora verde (ha solo 24 anni) e un potenziale come tiratore e protettore del ferro che potrebbe convincere qualcuno a puntarci. Quel qualcuno, però, non sembra poter essere a Orlando

Philly ha bisogno di tutti i suoi giocatori di rotazione, ma se ce n’è uno di cui può fare a meno è certamente il turco, complice un rendimento sotto le attese al tiro (a malapena 30% da tre punti) e una situazione salariale che permetterebbe ai Sixers di risparmiare svariati milioni di luxury tax in caso di cessione, ovviamente assieme a una o più seconde scelte al Draft (anche Jaden Springer potrebbe farne parte)

Il più scontato dei nomi di questa lista: da mesi ormai si attende lo scambio che “liberi” Crowder dall'impasse in cui si è cacciato con i Suns (per sua stessa scelta, va detto). Nonostante i tanti tweet con clessidre e orologi, però, quel momento non è ancora arrivato e i Suns devono trovare un modo di cederlo prima del 9 febbraio, specialmente se vogliono competere per qualcosa in questa strana stagione

Il motivo è più economico che tecnico: Hart ha una player option da 13 milioni per il prossimo anno a cui potrebbe decidere di rinunciare per cercare un accordo magari non più remunerativo su base annua, ma certamente più lungo in termini di anni. Non si sta aiutando particolarmente con una strana riluttanza a tirare da tre (appena 2 tentativi di media, minimo in carriera), ma per Portland potrebbe essere utile cederlo prima di perderlo a zero in estate

Se proprio bisogna trovare un giocatore di cui i Kings possono fare a meno è la guardia ex Toronto, più facile da cedere con il suo contratto in scadenza rispetto a Richaun Holmes (che ha ancora due anni di contratto a cifre consistenti) e meno utile nella rotazione, avendo davanti Fox, Huerter e Mitchell nel suo ruolo. Rimane un giocatore utile da avere per cercare un cambio di passo, ma se ne può fare a meno

Dei tre candidati a lasciare San Antonio tra Jakob Poeltl, Doug McDermott e Josh Richardson, il terzo potrebbe essere il più facile da scambiare viste le pretese non incredibili degli Spurs e il contratto in scadenza a fine anno. I texani non hanno alcun bisogno di tenerlo visto che hanno tanti giovani da dover sviluppare nel suo ruolo, a differenza di Poeltl che a 27 anni potrebbe anche essere trattenuto nel caso in cui non arrivasse la proposta giusta

I Raptors hanno bisogno di aiuto sotto canestro e Birch non può darglielo, specialmente al prezzo del suo contratto (13.7 milioni totali in questa stagione e la prossima). Difficile cederlo da solo, più facile farlo rientrare in uno scambio più grande che potrebbe coinvolgere uno dei titolari come Fred VanVleet o Gary Trent Jr., per non parlare delle ali richiestissime sul mercato come OG Anunoby, Scottie Barnes e Pascal Siakam

Tolti Markkanen, Kessler e Agbaji, tutti i giocatori dei Jazz sono cedibili davanti alla giusta offerta, ma considerando la presenza a roster di guardie come Collin Sexton e Nickeil Alexander-Walker, il veteranissimo Mike Conley potrebbe essere il più facile da cedere. Il suo contratto per il prossimo anno è solo parzialmente garantito e cederlo ora permetterebbe alla squadra che lo vuole prendere di valutarlo al meglio in ottica playoff

La squadra più altalenante della lega potrebbe aver bisogno di cambiare tutto, da Bradley Beal in giù. Ma considerando che l’idea della dirigenza è quella di continuare a puntare su questo gruppo (soprattutto trattenendo Kyle Kuzma), la mossa da fare potrebbe essere quella di cedere Barton, che non sembra essersi ambientato al meglio nella capitale ed è in scadenza a fine anno