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NBA, come attacca il nuovo Mikal Bridges: l'analisi di Flavio Tranquillo. VIDEO

NBA
©Getty

Da quando è a Brooklyn, l'ex giocatore dei Suns sembra trasformato. Forse ha solo più libertà, o forse qualcosa è cambiato anche nel tipo di tiri che si prende e nell'efficienza di questi. La lente di ingrandimento di "Basket Room" si concentra sul n°1 dei Nets

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I titoli sono stati tutti per il passaggio di Kevin Durant a Phoenix, ma da quando dall'Arizona Mikal Bridges si è trasferito a Brooklyn, indossando la maglia dei Nets come contropartita di quello scambio, dell'ex Suns si è fatto (giustamente) un gran parlare. Nelle 13 gare da lui fin qui disputate con Brooklyn, infatti, Bridges sta viaggiando a 25.3 punti di media (22° miglior marcatore NBA) con il 51.0% dal campo e il 46.5% da tre (su 5.7 triple a sera) oltre a 4.9 rimbalzi, 2.7 assist e 1.1 recuperi. Per ben sei volte ha già toccato quota 30 o più punti dopo averlo fatto soltanto due volte in oltre quattro anni con i Suns. Ma dietro la sua esplosione - oltre che un ruolo necessariamente diverso nelle due squadre - c'è anche un approccio statistico del giocatore al suo gioco offensivo, che consapevole della sua versatilità legge le difese avversarie e accetta di prendersi il tiro più ad alta percentuale tra quelli concessigli. 

Un'idea sicuramente valida che Flavio Tranquillo - nell'ultima puntata di "Basket Room Daily" - sottopone all'esame dei numeri, andando a vedere in dettaglio l'efficacia (misurata nel numero dei punti per possesso) dei diversi tiri presi da Bridges, che siano da due o da tre, piuttosto che al ferro o dal mid-range. E l'analisi del nuovo top scorer di casa Nets si presta a un'interessantissima discussione

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