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NBA, Dallas chiede la ripetizione della gara: "Peggior errore arbitrale della storia"

NBA
©Getty

Mark Cuban, proprietario dei Mavericks, ha protestato nel post partita contro i direttori di gara per una mancata segnalazione di un cambio rimessa che ha generato confusione nei giocatori di Dallas e "regalato" due punti facili a Golden State nel terzo quarto - risultati poi decisivi. Un errore che a detta degli arbitri e di coach Kerr non è stato commesso e contro cui i texani presenteranno un esposto ufficiale

A tenere banco in una serata NBA piena di sorprese è il caso sollevato da Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, che nel post partita del match perso in volata contro Golden State si è lamentato di quello che lui definisce come "l'errore arbitrale più grave di sempre" commesso nel terzo quarto della sfida quando - all’apparenza - i giocatori della squadra texana hanno deciso di andare verso il canestro sbagliato e commesso un clamoroso errore non difendendo il proprio e concedendo così due punti facili a Kevon Looney, risultati poi determinanti considerando il 127-125 finale. Una sconfitta che porta i Mavericks fuori dalla zona d’accesso diretto ai playoff, un passo falso cruciale per i destini della postseason che ha mandato su tutte le furie Cuban, che via Twitter ha spiegato la questione: “Gli arbitri hanno assegnato la rimessa ai Mavericks, con lo speaker dell’arena che ha annunciato questa decisione. Dopo di questo è stato chiamato timeout e durante la pausa gli arbitri hanno invertito la chiamata, senza dirlo però ai nostri giocatori”, racconta Cuban via social. “Tornati in campo, non hanno detto nulla ai ragazzi e hanno dato il pallone agli Warriors che senza nessun giocatore dei Mavericks hanno segnato un canestro facile: incredibile come poi quei due punti siano risultati decisivi nella vittoria finale. Questa è la peggior chiamata arbitrale della storia della NBA: avrebbero dovuto dire anche a noi che il possesso era cambiato, ma non l’hanno fatto”.

Stando a quanto riportato dagli arbitri la cose sono andate in maniera diversa: “Ci sono state due chiamate da parte dei direttori di gara, la prima per gli Warriors a cui è stato assegnato il pallone e la seconda per i Mavericks che avevano chiamato timeout”. Una doppia segnalazione presente nel report ufficiale fatto dagli arbitri che ha mandato in confusione Dallas e regalato due punti facili a Golden State, 5 contro 0 mentre i texani erano convinti di non dover difendere. Anche Steve Kerr non ha dubbi sulla correttezza dell’arbitraggio: “Penso che fosse chiaro a tutti che il possesso era nostro e questo è il perché ho disegnato una giocata con rimessa dal fondo durante il timeout: poi ho visto che tutti i Mavericks erano schierati nell’altra metà campo e ho pensato che stessero aspettando il pallone senza capire di chi fosse”. Nelle prossime ore i Mavericks presenteranno un esposto ufficiale chiedendo provvedimenti da parte della NBA, con Golden State che avrà poi a sua volta cinque giorni di tempo a sua disposizione per dimostrare la bontà dell'operato arbitrale. Un caso insomma che continuerà a tenere banco anche nei prossimi giorni. 

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