La stella dei Dallas Mavericks non è riuscita a trattenere la sua frustrazione, lamentandosi con gli arbitri per un mancato fischio a suo favore e ricevendo il 16° fallo tecnico stagionale — facendo scattare automaticamente una gara di sospensione, che sconterà saltando la trasferta dei suoi a Indianapolis
Il momento decisamente negativo dei Dallas Mavericks sta per diventare ancora peggiore. Come se non bastasse aver perso le ultime quattro partite consecutivamente scivolando all’undicesimo posto nella Western Conference, i texani dovranno anche fare a meno di Luka Doncic nella prossima partita contro gli Indiana Pacers. L’All-Star dei Mavs infatti non è riuscito a trattenersi dal protestare nei confronti degli arbitri a seguito di un mancato fischio in suo favore nel corso del terzo quarto della pesante sconfitta dei suoi a Charlotte, arrivata nonostante i suoi 40 punti e 12 rimbalzi. Già nelle ultime due stagioni Doncic era andato vicino al 16° fallo tecnico, fermandosi in entrambe le occasioni a 15, di cui l’ultima con un fallo tecnico “rescisso” dalla lega che gli ha poi permesso di scendere in campo per l’ultima gara di regular season della passata stagione. Questa volta è molto improbabile che accada di nuovo, visto che la terna arbitrale dopo il match ha confermato la decisione presa sul campo: “Doncic ha ricevuto un fallo tecnico dopo aver diretto una profanità nei confronti di un arbitro, protestando per un mancato fischio che, rivisto dopo il match, era stato giudicato correttamente”. Doncic dovrà quindi saltare la trasferta di lunedì notte sul campo degli Indiana Pacers, unendosi a Draymond Green e Dillon Brooks (due volte) come unici giocatori sospesi per somma di falli tecnici in questa stagione. Si conclude così una brutta settimana per Doncic e per i Mavs, considerando anche che lo sloveno era stato multato di 35.000 dollari per aver rivolto il gesto dei soldi agli arbitri dopo la partita contro i Golden State Warriors, quella “incriminata” per la rimessa invertita contestata dal proprietario Mark Cuban.