Anche senza Joel Embiid, i Philadelphia 76ers chiudono i conti contro i Brooklyn Nets e vincono gara-4 96-88 finendo la serie con un perentorio 4-0. La squadra di coach Doc Rivers cambia marcia nella ripresa e stravince nella lotta a rimbalzo, sopperendo così anche a una serata sottotono al tiro. Il migliore è Tobias Harris con 25 punti, ai Nets non bastano i 20 di Spencer Dinwiddie e i 19+12 di Nic Claxton
Massimo risultato con il minimo sforzo: anche senza Joel Embiid, fermato da una distorsione al ginocchio subita in gara-3 che andrà monitorata attentamente nei prossimi giorni, ai Philadelphia 76ers basta e avanza un secondo tempo giocato a discreto livello per vincere anche gara-4 e chiudere la serie contro i Brooklyn Nets con un "cappotto" per 4-0. I Sixers si confermano bestia nera dei Nets — otto incontri in stagione e otto vittorie per Philadelphia — scappando via nell’ultimo quarto anche in una serata sotto al 40% al tiro di squadra, con James Harden (4/18 al tiro per 17 punti, 8 rimbalzi e 11 assist) e Tyrese Maxey (6/20 per 16 punti) ampiamente sotto controllo. A fare la differenza sono allora "gli altri", guidati dai 25 punti con 12 rimbalzi di Tobias Harris e i 15 punti di De’Anthony Melton, ma soprattutto dalla vittoria schiacciante nella lotta a rimbalzo. I Sixers infatti prendono 63 rimbalzi contro i 46 degli avversari guidati dai 15 di Paul Reed, con il sostituto di Embiid che ne prende 8 solamente in attacco (contro i 5 di tutti i Nets messi assieme) a cui aggiunge 10 punti. Philadelphia può così godersi diversi giorni di riposo in attesa che la serie tra Boston e Atlanta (al momento sul 2-1 per i Celtics) decreti l’avversario del prossimo turno.
I Nets si fermano nel secondo tempo, Bridges fatica di nuovo
Le speranze dei Nets durano a malapena un tempo, chiuso in vantaggio di 8 lunghezze sul 48-40, salvo poi crollare nella ripresa e subire la nona sconfitta consecutiva ai playoff. Per i Nets si tratta del terzo "cappotto" in quattro stagioni, dopo quelli subiti nel 2020 contro Toronto nella bolla di Orlando e quello della passata stagione contro Boston. Tre situazioni molto diverse per interpreti e speranze ma che comunque raccontano delle difficoltà dei Nets, testimoniate anche in gara-4: Mikal Bridges ha chiuso un’altra gara sottotono da 6/18 al tiro con 17 punti, in difficoltà a ricoprire il ruolo di prima opzione offensiva per una squadra da playoff; a guidare i Nets sono allora i 20 punti di Spencer Dinwiddie e i 19 con 12 rimbalzi di Nic Claxton a cui si aggiungono gli 11+10 di Cameron Johnson, ma con questo ko si apre un’estate che dovrà vedere i Nets fare delle scelte per il loro futuro — a partire da come gestire l’intricatissima situazione legata a Ben Simmons.