La NBA ha deciso di punire con una gara di sospensione il contatto avuto da Dejounte Murray nei confronti dell’arbitro Gediminas Petraitis mentre usciva dal campo al termine della sconfitta in gara-4. "Dejounte sa di non poter fare una cosa del genere, ne abbiamo parlato" ha detto coach Quin Snyder sul suo giocatore
Una cosa è certa: toccare gli arbitri NBA deliberatamente equivale automaticamente a una gara di sospensione (almeno). È quello che accadrà anche a Dejounte Murray, che al termine di gara-4 tra i suoi Atlanta Hawks e i Boston Celtics è entrato in contatto con l’arbitro Gediminas Petraitis mentre usciva dal campo, fermandosi poi anche a gridare contro qualcuno prima di prendere il tunnel degli spogliatoi. Un gesto che la lega ha punito con una gara di sospensione da scontare questa notte in gara-5, che gli Hawks possono solo vincere se vogliono tenere in piedi la loro stagione visto che si ritrovano sotto 1-3 nella serie contro i vice-campioni in carica.
Le parole di Snyder: "Dejounte sa di non poterlo fare"
Dopo la notizia della sospensione, l’allenatore degli Hawks Quin Snyder ha parlato di quanto accaduto e della reazione del suo giocatore: "Dejounte si rende conto di quale è la situazione. [Colpire un arbitro] non è una cosa che si può fare" ha detto prima di gara-5. "Bisognerebbe chiedere a lui direttamente cosa è successo in precedenza: penso che ci fosse della frustrazione per come era andata la partita e non è stato in grado di gestirla come avrebbe dovuto. Lo sa. Ne abbiamo parlato". Già con la maglia dei San Antonio Spurs Murray si era reso protagonista di un gesto di stizza nei confronti degli arbitri, tirando un pallone sulle gambe di un fischietto nel febbraio del 2022 dopo essere stato espulso, ricevendo anche una multa di 20.000 dollari. Snyder non ha sciolto le riserve su chi lo sostituirà in quintetto, ma rimane una situazione molto intricata per gli Hawks che possono solo vincere per rimanere in corsa ai playoff.