Momento di paura per Grant Williams nel quarto quarto di gara-3 contro Philadelphia. "L'ho visto finire con la testa sotto i piedi di un uomo di 135 chili...": Jaylen Brown racconta così l'incidente che ha visto protagonista il compagno con Joel Embiid
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Jaylen Brown lo ha definito "il momento più folle che mi sia capitato di vedere su un campo da basket": "Ho visto Grant [Williams] finire con la testa sotto i piedi di un uomo di 135 chili...". OK, forse Brown ha un po' esagerato - in fondo Embiid di chili ne pesa "solo" 127 - ma il senso è quello: nel quarto quarto di gara-3 tra Philadelphia e Boston, infatti, due giocatori dei Celtics, Brown e Williams, sono finiti a terra mentre il centro dei Sixers stava perdendo l'equilibrio. Embiid ha cercato in tutti i modi di evitare gli avversari sul parquet davanti a lui, ma a un certo punto il piede a terra doveva metterlo e ha finito per metterlo proprio sulla testa del povero Grant Williams, costretto poi ad andare in panchina a farsi medicare. "Dannazione, mi ha proprio 'asfaltato'. Mi reputo fortunato che è riuscito a evitare di mettere tutto il suo peso sulla mia testa - ha dichiarato l'ala dei Celtics - ma di sicuro mi ha preso per bene. Credo che abbia sentito di essere atterrato sul mio viso, per cui ha cercato di trattenere il piede. Mi fa ancora un po' male, ma passerà".
Le telecamere catturano le scuse (sincere) di Embiid a Williams
Che l'incidente fosse solo frutto di una sfortunata sequenza di eventi - e che non ci fosse la neppur minima intenzione di far male all'avversario da parte di Embiid - è testimoniato dallo scambio avvenuto in campo tra i due pochi minuti dopo il fatto, prontamente catturato dalle telecamere di ESPN. "Colpa mia, sono atterrato sulla tua testa?", si è premurato di chiedere il centro di Philadelphia al suo avversario. "Sono i playoff, fratello, nessun problema". "Siete caduti entrambi, ho provato a farlo anch'io...", si è scusato Embiid. "Lo so che stavi solo cercando di raggiungere il pallone". "Ho provato a saltarvi...". "Alla fine è per questo che battagliamo, no?", conclude Williams, bravissimo nel capire la dinamica dell'incidente e nel non incolpare Embiid, sicuramente in buona fede.