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NBA Finals: funziona la difesa a zona di Miami? Il parere di Flavio Tranquillo. VIDEO

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©Getty

Miami era convinta che la difesa a zona potesse "scombinare" i piani di Denver. Altri pensavano che contro un passatore come Jokic fosse un sicuro suicidio. In gara-1 alla fine ha funzionato malissimo nel primo tempo e bene nel secondo, ma Flavio Tranquillo analizza se, come, quando e perché abbia senso per coach Erik Spoelstra usarla come arma tattica 

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DENVER - La zona dei Miam Heat è uno spauracchio per molti attacchi NBA, perché coach Spoelstra sa usarla diabolicamente per mettere spesso fuori ritmo gli avversari. Ci si aspettava sarebbe comparsa anche in queste finali e difatti, nel secondo quarto, gli Heat l'hanno schierata per neppure cinque minuti, e sette possessi consecutivi. Il risultato? Un mezzo disastro: 10 punti incassati (1.43 punti per possesso), due tiri da tre subiti, due da due, altri due da due sbagliati e una palla persa forzata ai Nuggets. Non un caso che Jokic, in quei minuti, fosse in panchina a riposare, perché Spoelstra, evidentemente, temeva che le qualità del serbo potessero scardinare anche la sua difesa. Lo hanno fatto gli altri (5 punti di Porter Jr, 5 di Brown) ma la cosa curiosa è che, riproposta nel quarto quarto, con Jokic in campo, la zona di Miami ha ottenuto risultati migliori (13 possessi, 7 errori al tiro di Denver, 1 palla persa e solo 5 canestri, tutti da due, per un'efficienza offensiva di 0.77 punti per possesso). "La zona Heat in gara-1? Primo tempo difficilissimo, quarto quarto ottimo, complessivamente soddisfacente", sintetizza Flavio Tranquillo, che però mette in guardia dal trarre conclusioni affrettate: "Pessima quando il centro di Denver era Jeff Green, ottima quand'era Jokic. Non può certo voler dire che allora basta far la zona contro Jokic e tutto si sistema...", osserva. 

Tranquillo: "La zona può servire per mascherare le difficoltà fisiche di Miami"

Anche perché "la zona non sarà mai una soluzione che può darti 50 o 60 possessi a partita. L'idea credo sia quella di usarla ogni tanto per sopperire agli evidenti problemi di fisicità degli Heat contro questi Nuggets, perché qualche possesso di zona non ti costringe a dover fare quintetti che reggono dietro ma che diventano problematici in attacco. Così - conclude Tranquillo - può essere un modo, ma solo un modo, per superare alcune delle difficoltà enormi che gli Heat hanno evidenziato in gara-1".