
NBA Finals, Aaron Gordon e Bruce Brown decisivi: le pagelle di gara-4
Miami concentra le sue attenzioni su Nikola Jokic e Jamal Murray, Denver risponde trovando due grandi prestazioni da due "comprimari" come Aaron Gordon e Bruce Brown, che si prendono le luci della ribalta nel successo di gara-4. Due insufficienze gravi per gli Heat, ora sotto 1-3 nella serie: ecco le pagelle della quarta sfida nella serie finale tra Miami e Denver

GABE VINCENT | VOTO: 4 | Riesce nella difficile impresa di fare peggio di gara-3: commette di nuovo 3 falli a inizio partita e non si mette mai in ritmo, come testimonia non solo il suo 1/6 al tiro (di cui 0/4 da tre) ma soprattutto il -21 di plus-minus in meno di 19 minuti di gioco. Esce a metà terzo quarto dopo l’ennesimo errore dall’arco e non vede più il campo, giustamente

MAX STRUS | VOTO: 4 | Idem come Vincent, ma con l’aggravante di non segnare neanche un punto in tutto il match (0/4 al tiro di cui 0/3 da tre, pur con 5 rimbalzi). Davvero non è la sua serie, tanto che in molti prevedono un cambio di quintetto base nella prossima partita, facendo cominciare dall’inizio Caleb Martin o Duncan Robinson al suo posto

JIMMY BUTLER | VOTO: 6.5 | Gioca 45 minuti e 25 secondi, eppure della sua presenza ci si accorge solo a sprazzi. Quando si accende è dominante, ma lo fa troppo poco — e troppo a intermittenza — per quelle che sono le esigenze di Miami in questo momento della stagione, specie in una serata da 8/25 da tre. Sono comunque 25 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, ma non “spostano” quanto dovrebbero

KEVIN LOVE | VOTO: 6 | Se Miami non crolla già nel terzo quarto finendo sotto di 20 è per un suo improvviso sprazzo di vitalità, trovando tre canestri e un rimbalzo difensivo che tengono in vita gli Heat. Chiude con 12 punti e 4 rimbalzi in poco più di 18 minuti con 3/5 da tre, anche se con lui in campo gli Heat sono -13: difficile chiedergli molto più di così

BAM ADEBAYO | VOTO: 6.5 | Il primo a combattere e l’ultimo ad arrendersi, pur con qualche pasticcio di troppo. Commette più palle perse (7) di tutti i Nuggets messi assieme (6) e sbaglia più tiri (11) di quelli che segna (8), ma è difficile fargliene una colpa con il tipo di impegno e di energia che ci mette ogni volta che scende in campo. Rimane comunque una doppia doppia da 20+11 e una stoppata a due mani memorabile su Jamal Murray che riaccende un Kayesa Center soporifero

KYLE LOWRY | VOTO: 7 | Nel primo tempo rimette in modo gli Heat praticamente da solo, segnando 13 punti e distribuendo 7 assist a fine match per chiudere come miglior realizzatore dalla panchina. Considerando le difficoltà di Vincent, potrebbe anche meritarsi la promozione in quintetto, visto che è comunque lui a finire le partite in campo (quasi 33 minuti a fine gara)

DUNCAN ROBINSON | VOTO: 6 | Si accende poco e tardi, come spesso è accaduto in questa serie. Nel quarto periodo gli Heat, a corto di alternative, si affidano a lui e risponde presente (12 punti alla fine con 5/7 al tiro con 3 assist), ma non è abbastanza per lasciare il segno sul match

CALEB MARTIN | VOTO: 6.5 | Ha l’argento vivo addosso e prova in tutti i modi ad alzare il livello di intensità specialmente quando gli viene affidata la marcatura di Jamal Murray, ma il canadese gli gira attorno e muove il pallone con grande efficacia. Chiude in doppia cifra per punti (11) pur avendo bisogno di 12 tiri per farlo, ma non è lui il motivo della sconfitta

ERIK SPOELSTRA | VOTO: 6 | Arrivati a questo punto, sembra aver finito le carte nel suo mazzo: ha già provato tutti i tipi di difesa possibili sul pick and roll tra Jokic e Murray senza trovare soluzioni, e se dall’altra parte anche altri giocatori del supporting cast giocano a quel livello è difficile tenere il passo dei Nuggets. Miami aveva un’opportunità d’oro dopo il quinto fallo di Jokic, ma non mai tornata sotto le 5 lunghezze di svantaggio

JAMAL MURRAY | VOTO: 8.5 | Il tiro non gli entra (5/17 alla fine) e lui a un certo punto del quarto inizia a prendere a cornate la partita (e i Nuggets sbandano), ma è lucido e umile nel rendersi conto che non è serata e che i compagni attorno a lui invece lo sono. Chiude con 12 assist senza neanche una palla persa: nella storia delle Finals mai un debuttante aveva cominciato una serie con quattro gare in fila in doppia cifra per passaggi vincenti

KENTAVIOUS CALDWELL-POPE | VOTO: 7 | Molto più connesso mentalmente rispetto alle prime tre partite, specialmente nella metà campo difensiva. In attacco non gli viene chiesto tanto (2/5 da tre per 7 punti), ma in difesa è attento e responsabile, chiudendo con 4 rimbalzi, 3 recuperi e 2 stoppate mettendo le mani dappertutto. “Championship-level defense” e secondo titolo della carriera a un passo

MICHAEL PORTER JR. | VOTO: 6 | Inizia prendendo a testate il match cercando ostinatamente di mettersi in ritmo, non ci riesce, viene messo in panchina e poi ha il merito di ripresentarsi con altro atteggiamento, limitandosi a lottare a rimbalzo e a tagliare al momento giusto per segnare sugli scarichi di Jokic e Murray. Torna sopra la doppia cifra con 11 punti: manca solo lui all’appello, gara-5 potrebbe essere finalmente la sua partita

AARON GORDON | VOTO: 9 | Fa quello che aveva fatto nel primo quarto di gara-1, ma lo fa per tutti i 48 minuti. Ampiamente alla miglior prestazione della carriera: in difesa alza il muro contro Jimmy Butler ed è pronto ad aiutare su chiunque, chiudendo tutti i buchi; in attacco è fenomenale nel secondo quarto (15 dei suoi 27 punti arrivano lì) e sbaglia 4 tiri in tutto il match (11/15 di cui 3/4 da tre), mettendoci anche 7 rimbalzi e 6 assist per gradire. Il +29 di plus-minus in 41 minuti e 42 secondi dice tutto

NIKOLA JOKIC | VOTO: 8 | Sempre eccezionale, ma meno eccezionale di altre volte. Sbaglia diversi tiri facili per uno come lui, commette alcune palle perse di superficialità e va in problemi di falli in maniera un po’ ingenua, anche se sul quinto è Adebayo a buttarsi platealmente. Paradossalmente va meglio in difesa che in attacco: 12 rimbalzi, 3 recuperi, 3 stoppate e una miriade di palloni sporcati, anche usando i piedi

BRUCE BROWN | VOTO: 9 | Già nel terzo quarto mette assieme un paio di giocate fondamentali per gestire un momento di sbandamento dei suoi, ma è nel quarto periodo che si prende il palcoscenico: 11 dei suoi 21 punti finali arrivano nell’ultimo quarto, sbagliando appena te tiri (8/11) e gestendo anche diversi possessi in prima persona, infilandosi in tutti gli spazi vuoti lasciati dalla difesa di Miami impegnata su Murray e Brown. Si è ampiamente guadagnato il suo prossimo e ricco contratto, a Denver o altrove

CHRISTIAN BRAUN | VOTO: 6 | Ovviamente non può replicare l’exploit di gara-3, perciò si limita a fare il suo senza sporcare il foglio. Chiude con -17 di plus-minus ma ha poche responsabilità sui canestri concessi dai suoi nel periodo in cui sta in campo, piazzando anche una bella stoppata ai danni di Caleb Martin

JEFF GREEN | VOTO: 5 | L’unica insufficienza in una serata comunque trionfale per Denver. In difesa ha dei momenti di cali di tensione inspiegabili per uno della sua esperienza e della sua versatilità, perdendosi più volte l’uomo alle spalle come non ci si può permettere a certi livelli. Riscatta la sua partita segnando una tripla fondamentale nel quarto periodo, in cui rimane in campo al posto di Jokic alle prese coi problemi di falli

MICHAEL MALONE | VOTO: 8.5 | Supera brillantemente anche questa prova, continuando a rimanere tatticamente un passo avanti rispetto alla concorrenza e ricorrendo ai timeout rabbiosi e immediati al primo sbandamento dei suoi. Denver chiude male sia il primo che il secondo quarto, ma nella ripresa dimostra di essere la squadra migliore in campo — anche per merito del suo allenatore che non sbaglia una mossa