Sembra assurdo (anzi, è assurdo, lo dice anche l'allenatore degli Heat) ma alla vigilia di gara-5 delle finali NBA si parla ancora della mascotte di Miami colpita violentemente da Conor McGregor e finita in ospedale. "Non vi dico chi è, ma vi posso dire che sa incassare un colpo e rialzarsi. In gara-5 ci sarà". Su Tyler Herro, invece...
DENVER - Assurdo. Erik Spoelstra usa per primo la parola quando gli viene chiesto un commento sulle parole di un ex come Jamal Crawford, dai microfoni di TNT ("Jokic non gioca contro gli Heat. Jokic gioca contro Spoelstra"): "Che vuol dire? Io mica scendo in campo. Assurdo", taglia corto. Ma un giornalista in conferenza stampa si inserisce: "A proposito di assurdo: non avrei mai pensato di dover chiedere un aggiornamento medico sulle condizioni di una mascotte...". E infatti. Con le due squadre più forti dell'anno chiamate a sfidarsi per l'anello, nel momento più importante dell'anno, supper brevemente a rubar la scena è arrivata la mascotte dei Miami Heat, finita in ospedale dopo il colpo ricevetuo da Conor McGregor in quello che doveva essere un semplice siparietto divertente (finito male) durante un time-out. Ma coach Spoelstra non si sottrae alla domanda e anzi, fa scoppiare a ridere tutti: "Miami Heat toughness, è quello di cui vi parlo sempre. Anche la nostra mascotte è un duro, come tutti noi: non vi rivelo chi c'è sotto quel costume, ma posso assicurarvi che è un duro, sa incassare un pugno e rialzarsi. E quindi ci sarà in gara-5", assicura coach Spo. Meno certezze invece sul fronte Tyler Herro. "Non ho nuove notizie - dice - oggi farà un altro allenamento con contatto, ma penso di sapervi dire qualcosa di più solo prima della palla a due". Né sì né no, quindi, al momento, per la guardia degli Heat che deve ancora esordire nella serie. Nella gara della disperazione, spalle al muro, la tentazione di utilizzarlo potrebbe esserci.