Una delle figure più mitologiche della pallacanestro americana è al centro di un nuovo documentario in tre parti (per un totale di 167 minuti) che ne ripercorre la storia leggendaria. Con Kevin Garnett come produttore, le parole di Oscar Robertson, Jerry West, Pat Riley e tanti altri aiutano a far luce su uno dei personaggi più acclamati (e fraintesi) della storia sportiva americana
Kevin Garnett chiama Wilt Chamberlain "la prima rock and roll star che il basket abbia mai avuto"; le sue imprese - i 100 punti segnati su singola partita (ancora oggi record imbattuto) o la media punti di 50.4 tenuta nella stagione 1961-62 - "roba da videogiochi". Ma Jerry West introduce un altro aspetto nella narrazione di uno dei giocatori più dominanti di sempre: "Penso sia una tra le persone più fraintese che io abbia mai visto", dice "Mr. Logo". "Goliath" è il titolo del documentario in tre parti (167 minuti totali) in onda dai prossimi giorni sul network americano Showtime - e "nessuno ama Golia", perché viene più naturale fare il tifo per i Davide di questo mondo. Wilt Chamberlain, 216 centimetri, 124 chili, campione nel basket ma a livelli d'eccellenza anche nell'atletica leggera, è "uno scherzo della natura", un "freak" (molto prima di Giannis Antetokounmpo). Eccessivo in tutto, nei canestri, nei record, nell'altezza, nei suoi amori, nella suo impatto sulla cultura black e americana tout-court, Chamberlain è uno dei personaggi più che la NBA abbia mai avuto, e per questo il lavoro dei due registi - Rob Ford e Christopher Dillon - è stato monumentale. Hanno condotto 44 interviste (41 utilizzate nella serie), hanno utilizzato le ultime tecnologie di intelligenza artificiale per riprodurre la voce del campione di Kansas University e si sono affidati a uno studio grafico rinomato (Manual Media) per ovviare con delle splendide illustrazioni dove le immagini scarseggiavano.
Quante testimonianze su Wilt: da Pat Riley a Jerry West
Tra i protagonisti portati davanti alla loro camera ci sono le due sorelle di Wilt ancora in vita (Selina Chamberlain Gross e Barbara Lewis), Jerry West e Pat Riley, Rick Barry e Billy Cunningham, Oscar Robertson e Bill Walton ma anche Kevin Garnett (che del documentario è co-produttore) e l'amico di Philadelphia Sonny Hill, al cui torneo estivo non mancava mai. Ford e Dillon hanno inseguito anche il suo arci-rivale Bill Russell (poi venuto a mancare), Kareem Abdul-Jabbar, Michael Jordan e Arnold Schwarzenegger, senza successo, ma il girato è comunque ricchissimo di testimonianze, storie e aneddoti su uno degli sportivi che ha avuto il maggior impatto sulla società USA del XX secolo. E dopo il successo di "The Last Dance", la storia di Michael Jordan e dei suoi Bulls, "Goliath" sembra poter essere il nuovo prodotto televisivo da non perdere.