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NBA, LeBron James non si ritira: "Quel giorno non è ancora arrivato"

NBA
©Getty

Dopo quello che era filtrato nelle ultime settimane, ora è arrivata la conferma ufficiale: LeBron James tornerà anche per la prossima stagione ai Los Angeles Lakers, come ha annunciato lui stesso sul palco degli ESPYs. "Il giorno in cui non potrò più dare tutto in campo è il giorno in cui sarò finito. Per vostra fortuna, quel giorno non è ancora arrivato" ha detto il miglior realizzatore nella storia della NBA

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Le sue parole dopo l’eliminazione ai playoff per mano dei Denver Nuggets avevano destato qualche preoccupazione, ma a fugare qualsiasi dubbio ci ha pensato lui stesso: LeBron James non si ritira e sarà regolarmente in campo nella prossima stagione per i Los Angeles Lakers. James lo ha annunciato sul palco degli ESPYs accettando il premio per "miglior prestazione per battere un record", venendo celebrato per il sorpasso ai danni di Kareem Abdul-Jabbar come miglior realizzatore di tutti i tempi in NBA. LeBron è salito sul palco introdotto dalla moglie Savannah e i tre figli Bronny, Bryce e Zhuri ("Date il benvenuto sul palco al GOAT, rispettosamente: LeBron James" le parole usate da Savannah) e ha fatto un discorso incentrato sul "non mancare di rispetto al gioco" ("cheat the game", con un’accezione anche di fregatura o raggiro), che a suo modo di vedere è ciò che lo continua a motivare: "Non importa quanti punti io segni o quello che posso o non posso fare in campo. La vera domanda per me è sempre: posso giocare senza mancare di rispetto a questo sport? Il giorno in cui non potrò più dare tutto quello che ho in campo sarà il giorno in cui sarò finito. Per vostra fortuna, quel giorno non è ancora arrivato".

Il discorso di LeBron: "Ho ancora tanto da dare, i miei figli mi ispirano"

James ha ammesso di aver pensato seriamente al ritiro: "Quando la stagione è finita, ho detto che non ero sicuro se avrei continuato a giocare. E in quel momento mi chiedevo se potevo continuare senza mancare di rispetto al gioco. Posso ancora dare tutto quello che ho al gioco? La verità è che è da un paio di anni adesso che me lo chiedo alla fine di ogni stagione, solo che non lo avevo mai detto apertamente". A ispirarlo ancora è però l’energia che riceve dai suoi figli, anche se ha continuato a fare retromarcia sul suo proposito di giocare insieme a Bronny in NBA: "Loro stanno facendo il loro percorso nella pallacanestro e indipendentemente da quanto andranno avanti, non mancheranno di rispetto al gioco. È questo che mi ispira: vedere i miei ragazzi e i loro compagni di squadra. Vederli giocare mi ricorda perché lo faccio, per il puro amore verso la pallacanestro. Su Internet gira un video di me che alleno la squadra di Bryce e in cui si dice: 'LeBron ha la stessa energia per una partita di AAU che per una delle Finals'. Per me non c’è complimento più grande. In 20 anni di carriera non ho mai mancato di rispetto al gioco e non lo darò mai per scontato. Ogni volta che scendo in campo voglio dare tutto. Lo faccio per me stesso. Lo faccio per i miei compagni di squadra. Lo faccio per tutti i grandi del gioco che sono venuti prima di me. E, cosa più importante, lo faccio per i tifosi, per gli amanti del gioco. Ho ancora qualcosa da dare. Anzi, un bel po’ da dare. Perciò vi apprezzo tutti e vi ringrazio per avermi accompagnato lungo questo percorso finora".

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