La relazione più che decennale tra giocatore e dirigente, iniziata a Houston nel 2012 e proseguita con l'arrivo di Harden a Philadelphia a febbraio 2022, sembra essere arrivata a una conclusione dopo il dissidio sul rinnovo contrattuale dell'ex MVP 2018
La storia della NBA è costellata di rapporti speciali, spesso anche molto duraturi, tra giocatori e allenatori, ma è più raro che lo stesso tipo di relazione si instauri tra un giocatore e un dirigente. In questo senso James Harden e Daryl Morey rappresentano un caso emblematico. Il sodalizio tra i due, iniziato nel 2012 quando la guardia ex Arizona State passava dai Thunder ai Rockets in un’operazione di mercato orchestrata proprio da quello che all’epoca era il general manager di Houston, è proseguito per i successivi otto anni. Durante la comune permanenza in Texas, Morey è stato il primo sostenitore di Harden, promuovendone la campagna che l’avrebbe portato il premio di MVP nel 2018 e spingendosi addirittura a definirlo “Un attaccante migliore di Michael Jordan”. Il rapporto tra i due non si è incrinato nemmeno quando, a pochi mesi di distanza tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, hanno entrambi lasciato, non senza strascichi polemici, Houston per accasarsi rispettivamente a Philadelphia e a Brooklyn. Non appena si è presentata l’occasione, materializzatasi tramite la volontà da parte del giocatore di abbandonare il progetto allora in corso ai Nets, Morey non ha esitato a ricongiungersi con il suo pupillo. L’approdo di Harden in maglia Sixers, avvenuto a febbraio 2022, non ha però sortito gli effetti desiderati e, nel corso del tempo, il rapporto con Morey è andato deteriorandosi per poi arrivare ora a una frattura che appare insanabile.
La versione di Harden, la scelta dei Sixers
Sembra passata un’eternità, ma solo l’estate scora il matrimonio tra l’ex Thunder e Nets e i Philadelphia 76ers sembrava destinato a proseguire con reciproca soddisfazione. Harden, nelle more del rinnovo contrattuale accettava in quel momento un taglio sostanziale al suo stipendio in modo da permettere alla franchigia di migliorare il roster con gli innesti di P.J. Tucker e Danuel House Jr. La scelta avveniva con l’intesa, non è dato sapere se esplicita, che l’anno successivo i Sixers avrebbero ricompensato il giocatore concedendogli un ulteriore rinnovo al massimo salariale consentito (201 milioni di dollari per 4 anni). Morey, però, nel frattempo non ha mai concretizzato tale offerta e il giocatore, in assenza di proposte da parte del front office di Philadelphia, ha esercitato l’opzione dell’accordo biennale sottoscritto nel 2022 chiedendo al contempo di essere scambiato con destinazione Los Angeles, sponda Clippers. Secondo quanto riportato da Shams Charania, il rifiuto di Morey di mettere sul tavolo il quadriennale al massimo salariale e la conseguente richiesta di trade da parte di Harden sarebbero il segnale che il rapporto più che decennale di fiducia e stima reciproca tra i due è ormai compromesso. Le strade del dirigente e del giocatore sembrano quindi destinate a dividersi, questa volta in via definitiva.