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NBA, la rivelazione di Tony Parker: "Potevo diventare un Celtic"

NBA
©Getty

Alla vigilia dell'ingresso nella Hall of Fame, il francese rivela come la sua avventura in NBA avrebbe potuto prendere una direzione molto diversa. La storia risale al Draft del 2001, dove Parker per qualche secondo ha vestito una maglia diversa da quella dei San Antonio Spurs

L'edizione 2023 della cerimonia che accoglie i nuovi ingressi nella Basketball Hall of Fame si prospetta a forte tinte nero-argento. Gregg Popovich e Tony Parker saranno protagonisti questa notte a Springfield e ad accompagnarli saranno i compagni di tanti trionfi Tim Duncan, Manu Ginobili e David Robinson. La storia dei San Antonio Spurs, tra le franchigie più vincenti dello sport americano negli ultimi trent'anni, è però costellata anche di grandi colpi di fortuna. Uno di questi risale al Draft del 2001 e riguarda proprio Parker. Secondo quanto ricostruito da "The Athletic", infatti, l'approdo in Texas dell'allora diciannovenne Tony è stato più rocambolesco di quanto si creda. Non che gli Spurs avessero dubbi sulla chiamata, anche se per convincere Popovich a puntare sul francese c'era voluto del tempo, solo che in quel Draft San Antonio disponeva unicamente della scelta numero 28. Seppur ancora parecchio acerbo, il talento di Parker affascinava diverse squadre che avrebbero scelto prima di Popovich e soci, e una in particolare sembrava davvero avviata a portarsi a casa il ragazzo nato a Bruges. 

L'intervento di Red Auerbach

I Boston Celtics, nel 2001 in piena fase di ricostruzione, avevano tre scelte al Draft: la 10, la 11 e la 21. L'idea era di utilizzare quest'ultima per portare Parker in biancoverde, tant'è vero che, ricorda il giocatore stesso, "L'addetta della NBA era venuta a dirmi di farmi trovare pronto perché di certo mi avrebbero scelto alla posizione numero 19 o, probabilmente, alla 21". Poco dopo, però, arrivava il contrordine accompagnato da un sincero e imbarazzato "Non ho idea di cosa sia successo" da parte dell'addetta della NBA. Era successo che Red Auerbach, allora presidente dei Celtics e leggenda intoccabile per tutta la franchigia, aveva imposto al GM Chris Wallace di scegliere Joe Forte al posto del francese. La suspense era quindi durata per le successive sei scelte, in cui le varie Houston, Orlando e Sacramento avevano preferito chiamare altri nomi. Al momento della scelta numero 28, finalmente quella degli Spurs, l'addetta della NBA era quindi tornata da Parker, questa volta per dirgli di presentarsi sul palco. La stretta di mano con il commissioner David Stern era stata quindi la prima pagina di una lunga storia d'amore tra Parker e gli Spurs, che stanotte vedrà il suo logico epilogo su un altro palco, quello della Basketball Hall of Fame di Springfield.

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