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Playoff NBA, le polemiche arbitrali incendiano Detroit-New York: tutta la ricostruzione

NBA
©Getty

La gara-3 tra Detroit e New York è stata piena di decisioni arbitrali contestate da una parte e dall’altra, in particolare in un finale di partita convulso al termine di un match in cui ci sono stati cinque falli tecnici e un flagrant. I Knicks ne sono usciti vincenti, ma non senza polemiche da parte dei Pistons: ricostruiamo tutto quello che è successo alla vigilia di una gara-4 che si preannuncia infuocata

Anche in un inizio di playoff che fino a questo momento ha visto un’intensità e una fisicità debordanti, la serie tra Detroit Pistons e New York Knicks si distacca dalle altre per un livello fuori scala. Già dopo gara-2 le polemiche sui fischi arbitrali l’avevano fatta da padrone, ma se possibile in gara-3 si è saliti a un livello superiore. Già solo nel primo quarto sono arrivati tre falli tecnici (per uno scontro tra Paul Reed, Mitchell Robinson e Karl-Anthony Towns, tutti puniti dalla terna) e un fallo flagrant (per un colpo di Jalen Brunson nell’occhio di Tim Hardaway Jr.). Dopo altri tre quarti in cui la fisicità e l’animosità tra le due squadre non è mai scesa di un centesimo (con altri due falli tecnici per Dennis Schröder e Cam Payne), nel finale di gara gli animi si sono scaldati parecchio per due episodi in particolari, uno in favore di New York (per le proteste di Detroit) e uno che ha dato un’ultimissima chance non sfruttata dai Pistons (per l’irritazione dei Knicks).

L’infrazione di campo non fischiata a Brunson

Sopra di tre lunghezze sul 116-113 a 5 secondi dalla fine, i Knicks dovevano solo rimettere il pallone in campo e aspettare il fallo della difesa per chiudere i conti. Jalen Brunson è riuscito a liberarsi in fretta degli avversari, ma quando è entrato in contatto della palla si trovava nella metà campo offensiva, tornando poi in quella difensiva prendendone il definitivo controllo e subendo il fallo di Ausar Thompson a 3.5 secondi dalla fine. Tutti i presenti alla Little Caesars Arena hanno però protestato sostenendo che Brunson avesse già il controllo del pallone nella metà campo offensiva, commettendo quindi una infrazione di campo che avrebbe ridato il pallone ai Pistons per pareggiare. “Brunson prende la palla nella metà campo offensiva, capisce che sta per pestare la linea di centrocampo e lascia andare il pallone prima di riprenderlo nell’altra” ha detto l’allenatore dei Pistons JB Bickerstaff dopo il match. Il capo della terna arbitrale Zach Zarba però ha difeso la scelta sul campo: “Brunson e la traiettoria del passaggio erano diretti verso la metà campo difensiva. Il movimento di Brunson lo stava portando lì quando tocca il pallone” dice Zarba, citando la regola 4 della sezione 6G del regolamento NBA. “Per questo la giocata è legale”.

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Il malfunzionamento del cronometro che ha favorito Detroit

Dopo una tripla segnata da Tobias Harris per il -1, Brunson ha subito fallo (stavolta senza proteste) e ha segnato il primo dei due tiri liberi per portare il punteggio sul 118-116 in favore dei Knicks. Con 0.5 secondi rimanenti sul cronometro della partita, Brunson ha poi accolto il suggerimento della panchina di New York e ha sbagliato volontariamente il secondo libero facendola finire sul ferro. Prima ancora che il pallone venisse raccolto dai Pistons, però, è suonata la sirena che segnalava la fine del match — un evidente errore da parte del tavolo segnapunti, visto che il pallone era ancora per aria e non era stato toccato da nessun giocatore in campo, che è quando dovrebbe ripartire il cronometro del match. Gli arbitri hanno quindi deciso di assegnare la rimessa a Detroit, visto che attorno al pallone c’erano tre giocatori dei Pistons e nessuno dei Knicks, con ancora 0.5 secondi da giocaredando quindi teoricamente una chance di pareggiare o vincere la partita ai padroni di casa che non avrebbero avuto se il cronometro avesse funzionato correttamente. Jalen Duren ha poi messo tutti d’accordo buttando via la rimessa a disposizione, ma l’errore del tavolo ha comunque irritato i Knicks, che hanno accusato gli ufficiali di “home cooking”, cioè di aver favorito la squadra di casa visto che si giocava a Detroit.

 

Sin dal 2002 però a occuparsi del cronometro della partita e dei 24 secondi sono degli ufficiali terzi rispetto alla squadra di casa, come fossero degli arbitri, proprio per evitare favoritismi per la squadra di casa. Diversi membri dei Knicks, però, non ne erano così convinti: “Non è stata una coincidenza” ha detto Josh Hart. “Quando c’è un errore senza scuse come quello, bisognerebbe ripetere il tiro libero, anche perché lo aveva sbagliato apposta. Quelli che erano al tavolo hanno di sicuro sentito Thibs che diceva a Jalen di sbagliare. Erano lì di fianco. Sappiamo tutti cosa è successo”. Dello stesso avviso anche Karl-Anthony Towns: “Un applauso al tavolo segnapunti. Dare una chance del genere alla propria squadra è una gran giocata, bisogna rispettarli. Mai vista una cosa del genere in 10 anni di carriera”. La gara-4 che si disputerà domenica alle 19 promette di essere ulteriormente infuocata tra due squadre che certamente non si amano.

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