Al vaglio pubblico (il voto decisivo il 12 dicembre) il progetto per un nuovo impianto da 900 milioni di dollari che genererebbe 3.000 posti di lavoro e un impatto economico sulla downtown cittadina di 600 milioni di dollari all'anno
Dovrebbe costare non meno di 900 milioni di dollari, aprire le sue porte per il via della stagione 2029-30 e soprattutto assicurare a Oklahoma City di poter avere ancora una squadra in città fino al 2050. Una nuova arena di gioco per gli Oklahoma City Thunder, in piena downtown, è il progetto annunciato in pompa magna dal sindaco David Holt e dal city manager Craig Freeman, che costerebbe alla franchigia di Clay Bennett solo 50 milioni di dollari (il resto sarebbe coperto da un prestito bancario e da fondi pubblici già raccolti attaverso la tassazione, senza ulteriori aggravi sulle tasche dei cittadini). L'idea è quella di sostituire l'attuale Paycom Center, un'arena che ha già 21 anni, è la casa dei Thunder dal loro sbarco nella lega nel 2008 ma anche la seconda più piccola di tutta la NBA. Con l'approvazione della nuova arena - che dovrà superare un voto pubblico previsto per il 12 dicembre - la squadra però troverà non solo una nuova casa ma anche una stabilità mai avuta prima.
"L'impegno è quello di restare in città per almeno altri 25 anni, ovvero il doppio della finestra temporale precedente", alla luce di quelle che sono le previsioni di impatto economico della nuova arena sulla città: oltre 600 milioni di dollari annui per l'indotto e almeno 3.000 posti di lavoro creati.