La rissa occorsa quasi due anni fa in campo tra Morris (allora ai Miami Heat) e il centro serbo dei Denver Nuggets torna d'attualità per le parole di Markieff. Che nonostante oggi sia senza una squadra NBA sembra promettere vendetta a Jokic
La gara era tra Miami e Denver, era l'8 novembre 2021. Un fallo flagrant di Markieff Morris su Nikola Jokic dà il via a una mezza rissa con il serbo dei Nuggets che reagisce colpendo alle spalle Morris e mandandolo a terra. Entrambi i giocatori vennero espulsi, Jokic venne anche sospeso per una partita, Morris incassò 50.000 dollari di multa, ma l'alterco non finì certo lì. Seguirono le accuse reciproche post-partita e soprattutto arrivarono le "minacce" social da parte tanto dei fratelli di Jokic (pronti a prendere le parti dell'MVP) che di Marcus, il gemello in NBA di Markieff. Oggi, a quasi due anni dall'episodio, la partecipazione proprio dei gemelli Morris a un'episodio del podcast "All that smoke" (di Matt Barnes e Stephen Jackson) riporta sotto i riflettori quel momento: "È stato un colpo basso - accusa Markieff - ma avrà quello che si merita, non vi preoccupate", una minaccia che pare presagire un tentativo di vendetta ancora non sopito verso l'MVP delle ultime finali. Per via di quel colpo, Morris finì in lista infortunati e non tornò in campo fino al 12 marzo 2022, oltre 4 mesi dopo: "Ma non è che fossi infortunato o dolorante", spiega. "Fu più una scelta dei Miami Heat di proteggermi da me stesso, probabilmente", come a dire che se avesse potuto rifronteggiare Jokic in campo sarebbero successe brutte cose.
"Non ero infortunato, non avevo dolori al collo: mi avevano dato il via libera per giocare due settimane dopo il colpo". Ceduto da Miami a Brooklyn e poi a Dallas l'anno successivo, Markieff Morris non ha mai più incontrato Jokic sui parquet NBA ed essendo al momento senza una squadra potrebbe non averne più la chance. Ma non per questo sembra aver dimenticato.