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NBA, Lillard e Giannis si facevano la corte da anni: tutti i loro precedenti

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©Getty

Damian Lillard e Giannis Antetokounmpo sono la nuova coppia dei sogni della NBA, coronando un inseguimento che andava avanti ormai da anni. I due infatti in diverse occasioni hanno manifestato pubblicamente il loro apprezzamento l’uno per l’altro, sognando di poter giocare insieme: ecco tutti i loro precedenti

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Damian Lillard e Giannis Antetokounmpo sono la nuova coppia con cui tutto il resto della NBA ora dovrà fare i conti. I Milwaukee Bucks sono riusciti a chiudere uno scambio a tre per raggiungere una superstar dello stesso livello di Antetokounmpo, mettendo almeno per il momento a tacere le voci su un suo possibile addio nel prossimo futuro. Lillard, infatti, è da moltissimo tempo il giocatore "preferito" di Antetokounmpo, che non ha mai fatto mistero di apprezzarne le doti tecniche e umane. Secondo quanto scritto da Chris Haynes di TNT, giornalista da sempre molto vicino a Lillard, i due avevano flirtato con l’idea di unire le forze in passato, ma non si è mai giunti a una conclusione dato che nessuno dei due aveva intenzione di lasciare la propria franchigia. Lo stesso Antetokounmpo, però, quando ne ha avuto l’occasione, lo ha messo in cima alle sue preferenze: nell’ultimo All-Star Game, al momento della scelta delle riserve per la sua squadra contro quella di LeBron James, scelse senza alcun indugio Lillard preferendolo perfino al suo compagno di squadra Jrue Holiday — tanto che perfino LeBron James prima della sua scelta disse “So già chi prenderà”, pensando andasse su Holiday, salvo rimanere sorpreso.

Quando Lillard disse: "Un giocatore per vincere il titolo? Giannis"

Che l’apprezzamento fosse reciproco peraltro era noto da tempo. Nel maggio del 2022, rispondendo ad alcune domande su Twitter per GQ Sports, Lillard indicò in Antetokounmpo il giocatore che avrebbe scelto per vincere il titolo. Subito dopo, quando un utente gli disse che i due sarebbero stati perfetti insieme, aggiunse: “Il modo in cui domina non ha eguali. Arriva al ferro, è un buon playmaker, un difensore distruttivo. E il modo in cui gioca è un buon complemento per il mio. Io porterei qualcosa che si incastra bene con il suo gioco e viceversa”. Parole che, a rileggerle oggi, suonano quasi come profetiche — anche se sono state pronunciate quasi un anno e mezzo fa.

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