NBA, Kevin Durant torna a Golden State: prima volta da avversario dopo l'addio nel 2019

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Può sembrare strano, ma tra infortuni, pandemie e cambi di maglia Kevin Durant non era mai tornato a Golden State da avversario dopo il celebre addio dell'estate del 2019. Questa notte, a oltre quattro anni di distanza, la stella di Phoenix ritroverà gli ex compagni nella sfida tra Warriors e Suns (LIVE alle 4.00 su Sky Sport Uno e Sky Sport NBA con commento originale, repliche nella giornata di mercoledì 25 ottobre con commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina)

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Non che una sfida tra superpotenze della Western Conference come Golden State e Phoenix avesse bisogno di ulteriori spunti d'interesse, tuttavia la gara che questa notte aprirà la stagione NBA 2023-24 (subito dopo quella tra Lakers e Nuggets) è accompagnata da un particolare curioso. Kevin Durant, infatti, farà per la prima volta ritorno nella Baia da avversario dopo il celebre divorzio dagli Warriors consumatosi nell'estate del 2019. Complici gli infortuni occorsi al due volte campione NBA e le complicazioni imposte al calendario dalla pandemia da Covid-19, il grande ex non era mai riuscito ad affrontare Curry e compagni sul loro parquet di casa. Parquet di casa che, come noto, nel frattempo non è più la vecchia e gloriosa Oracle Arena di Oakland, bensì l'ultra-moderno Chase Center di San Francisco. E al Chase Center, Durant, dallo scorso febbraio in forza ai Suns, si troverà per la prima volta di fronte a quelli che per tre anni sono stati (anche) i suoi tifosi. La curiosità, quindi, sta prima di tutto nell'accoglienza che gli verrà riservata dai sostenitori dei Dubs. A sentire chi ha condiviso con lui quei tre anni, però, non dovrebbero esserci grandi dubbi in merito.

Solo affetto e gratitudine

"Personalmente, se penso a Kevin provo solo gratitudine". A parlare è l'ex general manager degli Warriors Bob Myers, architetto della clamorosa mossa di mercato che nell'estate del 2016 aveva portato Durant da Oklahoma City a Golden State. "In quei tre anni vissuti insieme non si è mai tirato indietro ed è stato tutto ciò che ci aspettavamo come giocatore e compagno di squadra" ha poi aggiunto Myers. Opinione condivisa anche dall'uomo simbolo degli Warriors, Steph Curry, che con l'ex compagno mantiene un eccellente rapporto, e ancor di più da Klay Thompson. "Non c'è dubbio che sia stata la sua presenza a renderci una 'dinastia'", ha detto l'altro Splash Brother a proposito di KD, "quella versione degli Warriors è stata una delle squadre più forti di sempre e ha cambiato il modo in cui oggi si gioca a basket". Thompson, che definisce il periodo trascorso da Durant sulla Baia come "Tre anni magici", si aspetta che il Chase Center riservi un'accoglienza calorosa all'MVP delle Finals 2017 e 2018, aspettativa condivisa anche da Steve Kerr. Nel parlare di Durant, il coach di Golden State ha tracciato un parallelo tra le sua avventura agli Warriors e quella di LeBron James ai Lakers: "Kobe [Bryant] e Steph [Curry] rimarranno per sempre i più amati dalle due tifoserie, ma i titoli che LeBron e Kevin hanno portato alle rispettive franchigie gli varranno comunque per sempre l'affetto del pubblico di casa"

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