NBA, Draymond Green torna sull'incidente con Gobert: "Non mi pento di niente"

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Dopo aver scontato cinque partite di squalifica, Draymond Green è pronto a tornare in campo stanotte contro i Sacramento Kings. Per l'occasione il quattro volte campione NBA è tornato a parlare di quanto accaduto con Rudy Gobert, senza esprimere rimorso: "Non vivo la mia vita con i rimpianti, arriverò sempre a difesa di un compagno. Mi importa solo di cosa pensano le persone a cui tengo. Non cambierò quello che sono: continuerò a essere me stesso"

Non c’è dubbio che la sospensione di cinque partite rifilata a Draymond Green dopo il suo "laccio californiano" ai danni di Rudy Gobert abbia creato un grosso problema ai Golden State Warriors, che senza il loro leader emotivo hanno perso quattro di quelle cinque gare disputate scivolando attualmente al decimo posto nella Western Conference. Ciò nonostante, Green non è di certo il tipo che guarda al passato o, ancor di più, si pente di un comportamento che il suo stesso allenatore ha definito come "imperdonabile": "Non vivo la mia vita con i rimpianti" ha detto il quattro volte campione NBA parlando con la stampa per la prima volta alla vigilia del suo ritorno in campo, previsto domani notte in casa dei Sacramento Kings. "Arriverò sempre in difesa di un mio compagno se sono nella posizione di poterlo fare. La cosa importante per me è cosa ne pensano le parole a cui tengo: come ne vengono intaccate? Con cosa devono avere a che fare? Quella è l’unica cosa che conta. Le cose vengono interpretate come la gente vuole interpretarle, non sono qui per giudicare le interpretazioni di chiunque o cercare di cambiarle. Io so che per i miei compagni ci sarò sempre: questo è quello che sono. Giusto, sbagliato o indifferente, io sarò sempre dalla loro parte — o direttamente davanti a loro".

Green tira dritto: "Non cambierò quello che sono"

Green ha lasciato un lungo silenzio quando gli è stato chiesto delle parole di Rudy Gobert che lo aveva definito “un pagliaccio” per i suoi comportamenti, dicendo solo che “‘No comment’ è un commento, giusto?”. Anche sui discorsi che ha avuto con i piani alti della franchigia sui suoi comportamenti ha preferito non entrare nel dettaglio: "La cosa sui cui tutti siamo stati d’accordo è che continuerò a essere me stesso, indipendentemente da tutto. Questo non cambierà. Detto questo, c’è sempre un modo per poter fare meglio una cosa. Perciò sta a me trovare quel modo migliore". A Green però non piace che la NBA continui a punirlo anche per i suoi episodi avuti in passato, spesso citati come “aggravante” per giustificare le sue punizioni: "Io ho già pagato per quello che ho fatto, sono stato sospeso da una gara-5 delle Finals" ha detto citando il precedente del 2016. "Non possono continuare a sospendermi per quello che è accaduto".

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