Milwaukee crolla nel 4° quarto, perde 128-119 contro Indiana e fallisce l'obbiettivo di raggiungere la finale della prima NBA Cup della storia. Dopo la partita l'atmosfera nello spogliatoio dei Bucks si fa tesa, con il veterano Bobby Portis a chiamare in causa coach Adrian Griffin e tutti i compagni di squadra
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Per tre quarti della sfida contro Indiana, l'obbiettivo di raggiungere la prima finale della NBA Cup appariva più che alla portata per Milwaukee. I Bucks, d'altronde, potevano contare su un'esperienza decisamente maggiore rispetto ai Pacers per quanto riguarda partite da 'dentro o fuori'. Eppure, a dominare il 4° quarto è stata proprio Indiana, che vincendo il parziale per 37-25 ha costruito una rimonta e un sorpasso per molti versi inaspettati. I Bucks nell'ultimo periodo hanno mandato a referto 5 delle loro 12 palle perse complessive, mostrando una approssimazione evidente nell'esecuzione degli attacchi a metà campo. E dopo la sconfitta, l'atmosera nello spogliatoio dei campioni NBA 2021 si è fatta alquanto tesa. Il consueto discorso post-partita di Adrian Griffin era appena iniziato, al centro dell'attenzione c'era la battaglia a rimbalzo persa da Antetokounmpo e compagni per 51-46, quando il coach dei Bucks sarebbe stato interrotto da Bobby Portis. Il veterano di Milwaukee, autore di una prova modesta (4 punti e 6 rimbalzi entrando come sempre dalla panchina) avrebbe avvertito l'urgenza di sottolineare l'importanza di una maggiore puntualità da parte di coach Griffin nel disegnare l'attacco nei finali punto a punto. Osservazione accolta da Griffin, che pare aver ammesso di rendersi conto di dover essere molto più aggressivo e perentorio nel chiamare i giochi durante le fasi decisive delle partite, a cui avrebbe fatto ulteriore eco Portis ribadendo che "Abbiamo bisogno di indicazioni precise, ma sta a noi poi metterle in pratica sul campo".